Il pubblico ministero ha avanzato le sue richieste nel processo relativo alla morte di Francis Paulet, un operaio di 36 anni deceduto in un incidente sul lavoro avvenuto nell’estate del 2018 nella località di Costalarga, a Castellammare del Golfo. Il pm ha chiesto due condanne e un’assoluzione per i tre imputati coinvolti nel caso.
Giovanni Renda, originario di Alcamo e dipendente di un’azienda di calcestruzzo, rischia una condanna a un anno e mezzo di reclusione. Pietro Agnello, anche lui di Alcamo, che al momento dell’incidente stava manovrando un’autopompa dalla quale si staccò un braccio meccanico, colpendo mortalmente Francis Paulet, potrebbe essere condannato a un anno di carcere. Entrambi gli imputati sono accusati di omicidio colposo in concorso.
L’incidente causò la morte immediata di Francis Paulet e lasciò il fratello Daniel gravemente ferito. Dopo un lungo periodo di ospedalizzazione, Daniel è oggi costretto a vivere su una sedia a rotelle. Il pm ha invece chiesto l’assoluzione per Giovanni Safina, residente a Castellammare del Golfo e committente dei lavori, nonché proprietario della villa dove avvenne l’incidente.
Al termine della sua requisitoria, il pm ha inoltre sollecitato la riapertura delle indagini sulla ditta che eseguì i lavori di riparazione sul braccio meccanico della betoniera, ritenuta responsabile del distacco che causò la tragedia. I familiari delle vittime si sono costituiti parti civili nel processo, assistiti dall’avvocato Damiano Ciacio.
La morte di Francis Paulet ha scosso la comunità locale, suscitando una grande ondata di solidarietà, specialmente nella parrocchia San Francesco d’Assisi ad Alcamo, dove l’operaio aveva battezzato il suo secondo figlio appena un mese prima dell’incidente.
La prossima udienza è fissata per il 20 marzo, quando i giudici del tribunale di Trapani decideranno sulle richieste del pm e sul destino degli imputati.