Venerdì 28 febbraio l’auditorium del Collegio dei Gesuiti ospita uno degli appuntamenti della Rassegna Letteraria “+ SPAZIO TRA LE PAROLE”,
organizzata a cura dell’OAPPC, Ordine Architetti Pianificatori e Paesaggisti e Conservatori di Trapani e della Fondazione Architetti nel Mediterraneo “Francesco La Grassa”, con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani, della Rete Bibliotecaria Biblio TP Provincia di Trapani e dell’istituto Nazionale Sostenibile Architettura INSA.
In occasione di questo secondo appuntamento, che vede il patrocinio della Città di Alcamo - Città che legge, la collaborazione della Biblioteca comunale “Sebastiano Bagolino” e Alcamo Book Festival, si terrà la presentazione del libro edito da Sellerio “ROMANZO URBANISTICO. STORIA DELLE CITTA’ NEL MONDO” del prof. arch. Maurizio Carta, un saggio sulla rigenerazione urbana, una guida per viaggiatori attenti e curiosi, un romanzo «urbanistico» per capire le città del mondo e immaginare futuri possibili. L’appuntamento rientra tra le attività del “Patto per la lettura di Alcamo” - Alcamo Città che legge.
“ROMANZO URBANISTICO. STORIA DELLE CITTA’ NEL MONDO”. Quarantadue storie di città - dalle immancabili (New York, Londra, Pechino, Mosca, Parigi, Barcellona), alle meno ovvie (Paducah, Hangzhou, Brest, Aalborg, Tirana, Favara) - che possono funzionare come una guida di viaggio o una mappa oppure un breviario, sotto il segno della «rigenerazione urbana».
«Le farò parlare - Maurizio Carta, nell’Introduzione - per dare scrittura alle storie che mi hanno raccontato, visitandole per pochi giorni o abitandole per periodi più lunghi tra il 2006 e il 2023.
Racconterò delle esperienze e delle atmosfere e anche le curiosità più minute - una canzone, un cocktail, un miraggio, una cena o una corsa - che hanno reso memorabili quei dialoghi tra un
urbanista e una città, per raccontarli in un romanzo urbanistico, invece che un saggio scientifico. Gli itinerari dell’urbanista Carta, sapienti o occasionali, non inquadrano modelli astratti, ma luoghi
modellati da architetture logorate dall’uso, dall’insinuarsi della natura nell’artificio e il contrario, da stratagemmi ludici e strategie di convivenza.