E sabato, a Marsala, c'era qualcosa di importante, un'intera giornata dedicata allo sviluppo del territorio, cioè di Marsala, Trapani e della Valle del Belice, cercando di andare "oltre i municipalismi" (era questo il titolo proprio del convegno), partendo dal documento intermedio redatto a Marsala dal gruppo di lavoro che si sta occupando della redazione del Piano Strategico della città. E invece degli amministratori e dei politici locali non si è presentato quasi nessuno. Solo la mattina il Sindaco Renzo Carini (più distratto a leggere il giornale che ad ascoltare), poi nel pomeriggio il nuovo assessore Marino. Non pervenuti i parlamentari locali, gli stessi che si sciacquano la bocca quando parlano di crisi dell'agricoltura, di provvedimenti per l'artigianato, di come evitare la fuga dei giovani. Nessuno anche dalla Provincia Regionale di Trapani. Nessuno dalle altre amministrazioni. Solo il vicesindaco di Mazara del Vallo. Insomma, a parte pochi cittadini interessati, i relatori se la sono cantata e suonata da soli, ancora una volta.
"Siamo partiti da una foto - commenta Giuseppe Volpe, coordinatore del gruppo di lavoro del piano strategico - che ritrae i binari ferroviari di Bordeaux, il territorio più "vitato" d'Europa dopo Trapani. Ebbene, quei binari passano tra le viti...E' l'idea di quello che abbiamo fatto sabato. Abbiamo parlato di questo: mobilità, infrastrutture sostenibili, accessibilità, risorse identitarie...".
Molto polemico nel suo intervento è stato Salvatore Ombra, Presidente dell'Airgest, la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Trapani: "Dove sono i nostri politici quando si tratta di ragionare sulle strategie di sviluppo del territorio? Cosa fanno?". Ombra ha raccontato del progressivo isolamento che avverte intorno all'aeroporto di Birgi: "Non ho interlocutori. Non so con chi parlare. Se non si interviene seriamente, unendo le forze, rischiamo di mandare in fumo il lavoro di questi anni. Abbiamo lottato tanto per avere un aeroporto come il nostro, che fa numeri eccezionali, eppure oggi nessuno si interroga sul suo futuro: dobbiamo sviluppare i collegamenti, fare crescere i servizi, creare una rete di politiche per il turismo degna di questo nome.... ma di fronte a tavoli e sale vuote è impossibile ragionare..."