Grande Sud, ha presentato un ddl, approvato all'unanimità dall'Assemblea Regionale Siciliana, che modifica il comma 2 dell'art. 36 dello statuto siciliano, che obbliga lo Stato Centrale a lasciare in Sicilia le tasse che pagano le aziende che raffinano i prodotti petroliferi nella nostra isola, che ammontano a circa 7 miliardi di euro l'anno. Poiché si tratta di una modifica costituzionale, occorre però che Roma, prima la Camera Dei Deputati e poi il Senato della Repubblica votino questa legge. Urge pertanto che tutti i deputati e senatori siciliani si attivino concretamente per raggiungere questo traguardo che permetterebbe alla Sicilia, in nome del tanto decantato federalismo fiscale, si fare un effettivo salto di qualità. Queste risorse liberate non dovrebbero essere assolutamente utilizzate per fare ulteriore spesa corrente, continuando a pagare stipendi, producendo quella politica clientelare e passiva che ha portato la nostra terra all'attuale livello di crisi occupazionale ed economica, ma, dovrebbero essere utilizzate per dare effettivo sostegno alle imprese che rappresentano il vero volano dell'economia isolana, abbattendo per esempio il costo dei carburanti per le aziende agricole, di pesca, edili ed artigiane”. Così l’On. Toni Scilla, deputato regionale di Grande Sud in una nota diffusa dal suo ufficio stampa.