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26/11/2012 07:49:05

A Pantelleria i funerali del piccolo Manuel Belvisi. E' la settima vittima delle armi da caccia in due mesi

 "Manuel Belvisi, il piccolo di 5 anni morto per un colpo accidentale partito dal fucile da caccia del padre è la settima vittima minore di età falcidiata dalle armi da caccia, dal 1 settembre al 24 novembre (4 i bambini morti e 3 i feriti). Pare non arrestarsi la macabra conta di questa stagione venatoria, nata sotto gli auspici di una maggiore attenzione, ma naufragata in un mare di sangue. "Non si risparmiano nemmeno i bambini. Inascoltati i nostri appelli mossi alle istituzioni - dichiara Daniela Casprini, presidente dell'Associazione Vittime della caccia .- Prendiamo atto che la caccia in Italia non ha più motivo di esistere, in quanto incompatibile col vivere civile, fonte di continue tragedie ai danni anche di innocenti, ingestibile il comportamente dei troppi cacciatori che pensano di poter abusare della concessione dello Stato mettendo in pericolo la vita altrui e creando tensione sociale. Ci rivolgiamo alle madri e alle donne tutte, affinchè preservino i propri bambini da questo ambiente evidentemente causa di morte, dolore e di sopraffazione del forte sul debole. Lasciate che i bambini giochino a pallone e fate in modo che non si avvicinino alle armi, che sviluppino empatia e compassione per gli animali invece di massacrarli".

09,00 - Si svolgeranno oggi nella chiesa di San Gaetano a Scauri i funerali del piccolo Manuel Belvisi, il bambino di cinque anni morto sabato per un colpo di fucile sparato accidentalmente da un fucile del padre. 

Ne da notizia l'avvocato Francesco Corbetta che segue il caso in rappresentanza del padre, indagato per omicidio colposo dalla procura di Marsala. Ieri pomeriggio è stata eseguita a Trapani l'autopsia sul corpo del bambino ed il sostituto procuratore di Marsala Dottoressa Francesca Rago ha autorizzato il trasporto della salma a Pantelleria per consentire i funerali. "Ringraziamo il procuratore ed i carabinieri - dice l'avvocato Corbetta - per la disponibilità umana dimostrata e per la delicatezza con la quale stanno trattando il caso". L'autopsia avrebbe dimostrato la fatalità e l'involontarietà con cui il tutto è accaduto. 

LA TRAGEDIA. Manuel era rimasto a casa perché la scuola materna della contrada il sabato è chiusa. Di mattina la madre era stata in ospedale a trovare il nonno che il giorno prima era caduto. Il bambino era rimasto con la nonna e al rientro del padre da una battuta di caccia era tornato con lui a casa. Il fato ha voluto anche che il padre, che era stato in licenza nei giorni precedenti, avesse chiesto un altro giorno vista la bella giornata. Stava deponendo il fucile con il quale era andato a caccia nel magazzino che sorge accanto alla casa, quando da un vecchio fucile, dove era stato dimenticato un colpo in canna, è partito lo sparo che ha colpito in testa Manuel. Il padre disperato lo ha preso in braccio, forse voleva portarlo in ospedale, ma subito ha capito che non c’era nulla da fare e lo ha adagiato a terra. Disperato ha cominciato ad urlare e sono accorsi i vicini. Ora Francesco Belvisi è indagato per omicidio colposo nell’attesa delle decisione del procuratore della repubblica che aspetta il rapporto dei carabinieri che anche hanno continuato a fare rilievi sul luogo dove è accaduta la tragedia, in Via Belvedere nella contrada Scauri, poco distante dalla Chiesa e dal cinema parrocchiale.