Lo sostiene Giuseppe Ciraolo (ricercatore di Telerilevamento per l'idrologia e la gestione delle acque presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale, dei Materiali Area Ingegneria Idraulica e Ambientale dell’Università di Palermo) sulla base “delle notizie relative all’origine dello sversamento da imputarsi, a quanto pare, alle pratiche di lavaggio delle cisterne da parte delle petroliere” che stanno minacciando l’habitat dell’arcipelago con quintali di catrame finiti lungo la costa di Favignana, già deturpata per oltre un chilometro da una “marea nera”.
“Ovviamente oggi trovare il colpevole, visto il traffico di navi che attraversano questo tratto di mare e le condizioni delle correnti, è molto difficile oltre che costoso” spiega Ciraolo evidenziando però che con l’ausilio dei “sistemi HF, come quello che sta per essere implementato sul Canale siculo-maltese nell’ambito del Progetto ordinario Italia-Malta 2007-2013 – Calypso, è possibile circoscrivere il numero di colpevoli con la tecnica del backtracking”.
“Tra l’altro la notizia che un certo tratto di mare è monitorato da sistemi HF costituisce di per se un mezzo di dissuasione di questo tipo di pratiche illegali” ha aggiunto Ciraolo.
Proprio il ricercatore palermitano rappresenta il Sicilian focal point del progetto “Calypso” che consiste “nell’installazione di un sistema stabile di tre antenne HF (a bassissima potenza) tra Malta e la Sicilia (nell’area portuale di Pozzallo). Il sistema sarà gestito da ARPA Sicilia che in questo progetto svolge un ruolo centrale. Ciò al fine di monitorare le correnti marine superficiali nel Canale di Sicilia attraversato da numerose navi petroliere e di fornire dati continui utili ad ottimizzare gli interventi in caso di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati”.
“Sistemi affidabili che da decenni sono installati negli Stati Uniti che effettuano un monitoraggio su base standard su entrambe le coste” aggiunge Ciraolo.
Il Progetto “Calypso” consiste nella realizzazione di un sistema stabile ed operativo di antenne HF-Radar per il monitoraggio delle correnti marine superficiali nel Canale di Sicilia con lo scopo di fornire dati continui utili ad ottimizzare gli interventi in caso di eventi di sversamenti di idrocarburi accidentali e deliberati.
Il progetto punta, inoltre, ad instaurare contatti tra le autorità Maltesi e Siciliane, responsabili per la sorveglianza e la sicurezza in mare ed a disegnare piani comuni per operazioni ed interventi congiunti e coordinati in caso di emergenza, soprattutto quella derivante dalla perdita di petrolio. Le autorità competenti saranno provviste, dunque, di nuove tecnologie per le osservazioni e le previsioni marine di routine al fine di migliorare la risposta in caso di pericolo marino, il controllo dello spazio marittimo oltre frontiera e l’efficienza della sicurezza in mare.
Le installazioni sono previste nell’area portuale di Pozzallo nel Ragusano (in via di definizione) che completerà il sistema composto da altri due impianti collocati nella parte nord dell’Isola dei Cavalieri e dell’Isola di Gozo a Malta (già presenti).
Il progetto è realizzato grazie ad una partnership composta da University of Malta (Physical Oceanografy Unit IOI – Malta Operational Centre), Authority for Transport in Malta, Armed Forces of Malta, Civil Protection Department of Malta, Università degli Studi di Palermo (Polo Territoriale Universitario della Provincia di Trapani), Arpa Sicilia, Università degli Studi di Catania (Cutgana, centro interdipartimentale di ricerca d’Ateneo), Cnr - Istituto per l’Ambiente Marino Costiero UOS di Capo Granitola.
Per ulteriori informazioni sul progetto Calypso basta cliccare su http://oceania.research.um.edu.mt/cms/calypsoweb/index.php?lang=it