Proviamo a capirci qualcosa.
È stato luogo di ritrovo per baby spacciatori, parcheggio abusivo, terrazza privata di “Cola” Licari, quello del Bar Moderno. Adesso a Piazza della Vittoria sorgerà un giardino: I Giardini di Piazza della Vittoria, appunto. Il personalissimo Eden del sindaco Giulia Adamo. Che a quanto pare voleva fare una sorpresa alla sua città, visto che nessuno ne sapeva niente.
I lavori. Tutto è cominciato un paio di settimane fa. Prima hanno messo le transenne a delimitare l’area. Poi sono arrivati i camion con i tufi e i tubi per l’irrigazione. Hanno scaricato il materiale, e adesso, pian pianino, stanno posizionando tutto. Hanno già fatto i solchi per far passare i tubi. E il “telaio” del giardino sta prendendo forma. Per giorni la gente si è avvicinata incuriosita al cantiere allestito nella storica piazza senza sapere cosa stesse succedendo. Anche perché nessun annuncio è stato fatto dal sindaco o dal suo staff, che solitamente sono tutt’altro che discreti quando si tratta di vantarsi di abbellimenti e opere pubbliche . E soprattutto non c’era nessun cartello del progetto, quello previsto dalla legge, all’ingresso del cantiere. Poi l’hanno messo, qualche giorno fa. E da allora i curiosi si avvicinano a leggere. Ai bambini piace, gli adulti sono un po’ perplessi invece. Perché la piazza viene totalmente stravolta.
Cosa prevede. Una grande area pavimentata da un prato sintetico. Ci saranno grossi recipienti in tufo che conterranno piante di vario tipo, palme, alberelli. Tutto accompagnato da didascalie in piastrelle ben adornate. Pavimentazione e segnapassi in legno. Aree di sosta con tavolini e sedie colorate. Due gazebo, per non perdere l’abitudine, davanti il Bar Moderno. Tavolini e sedie davanti l’entrata “estiva” dell’Enoteca Morsi&Sorsi. E poi ci sono le chicche. Una vasca d’acqua con pietre. Due cumuli di sale coperti da tegole in legno, davanti l’entrata di Villa Cavallotti. E cinque imbarcazioni in legno di colore azzurro parcheggiate nel lato opposto. Ecco, non solo un giardino ma anche una salina sarà Porta Nuova. Lo Stagnone in centro. Chissà, magari faranno lì i mondiali di Kite Surf...
La domanda che si fanno tutti è se questa installazione sia definitiva. Nel tabellone c’è scritto che la durata prevista dei lavori è di dieci mesi. Quindi o i lavori per la costruzione dureranno dieci mesi, o realizzazione, fruizione e smontaggio, tutto, avverrà in dieci mesi. Non si capisce. Ma è smontabile? Sembra proprio di no, ce lo dicono gli stessi operai al lavoro. “Ma come, stiamo facendo tuttu stu ran travagghio per poi smontarlo? Non lo vede che è cementato per terra? Mica hanno le rotelle. Poi tutto si può rimuovere con una pala meccanica. Ma è un casino”. Infatti i tufi sono fissati all’asfalto con il cemento, le installazioni sono semidefinitive, i solchi per l’irrigazione sono già stati fatti. Intanto il sindaco Adamo va dicendo che invece è provvisorio. Smontabile, come il Palavetro che sorgeva all’aeroporto di Trapani Birgi, pensato proprio da Giulia Adamo quando era presidente della Provincia… Anche perché se non è smontabile questo giardino, e se questo era un modo per rifare la piazza, un progetto di riqualificazione già esisteva. Ed era anche finanziato. Tre anni fa infatti il Comune fece un concorso di idee per la riqualificazione della zona archeologica e di piazza della vittoria quale cerniera funzionale tra il parco archeologico e il centro storico di Marsala. A vincere il concorso un gruppo di progettisti, tra cui l’architetto marsalese Giovanni Nuzzo. Il progetto esecutivo, pronto, finanziato. Ma ad oggi è fermo. Sì, erano lavori da 1,5 milioni di euro. Ma oggi Nuzzo ci dice che si poteva ridimensionare e permettere una rivalorizzazione della piazza in sinergia col parco e con il centro storico. “I lavori che stanno facendo adesso invece – dice Nuzzo – mi sembrano invasivi, per il parco, per la porta, per la Villa Cavallotti”.
Non sapeva niente nemmeno la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani. O forse sapeva mezza messa. Perché lo stesso Soprintendente, l’architetto Paola Misuraca,ci ha detto che un paio di giorni fa era stata contattata da Giulia Adamo in persona. Il sindaco in pratica le ha riferito che avrebbe fatto “dei lavori di abbellimento, semplici fioriere. Mi ha informato che sarebbero stati dei lavori rimovibili”. Cosa c’entra la Soprintendenza? C’entra, perché Piazza della Vittoria è un’area di interesse archeologico e ogni lavoro di una certa consistenza necessita di un parere favorevole della soprintendenza, che valuta sia l’impatto archeologico che paesaggistico. La soprintendenza quindi non sapeva niente prima dell’inizio di questi lavori. Ma in questi giorni, dopo la telefonata di Adamo, avrebbero dovuto ricevere il progetto, valutarlo ed eventualmente fare un sopralluogo. E se si scoprisse che quei lavori non si potevano fare? “Non ci possiamo esprimere al momento, valuteremo solo dopo aver visto il progetto”. Nessun problema, tanto è smontabile, dicono. Quindi il soprintendente non ne sa niente. Poi si lascia scappare che in realtà qualche mese fa il sindaco le aveva detto che voleva sistemare il verde a Porta Nuova con una ditta di Bergamo. Sistemare il verde, niente di più. (Qualche mese fa, Bergamo: ci ritorneremo dopo). C’è da dire inoltre che la soprintendenza, negli anni, su Porta Nuova non è che abbia tenuto proprio gli occhi aperti. Basta ricordare il caso del gazebo di Cola Licari del Bar Moderno, un obbrobrio in ferro alluminio e plexiglass che per anni ha deturpato la piazza. Con timide prese di posizione della soprintendenza solo dopo l’arresto per mafia di Licari e il procedimento di sequestro del gazebo, che adesso è stato confiscato, smontato e concesso all’associazione Il Faro, di Padre Cannatà. Concesso ma non consegnato, perché si trova custodito non si sa bene in quale deposito comunale. Questa però è un’altra storia. Ma torniamo ai Giardini della Vittoria. Alla parte più misteriosa.
L’Iter e i costi. Ecco, qui è la parte più ingarbugliata. Procediamo con ordine. Intanto i lavori li sta facendo la ditta Di Dia Giovanna per 106 mila euro circa. Responsabile è l’ingegnere capo del Comune Luigi Palmieri. Questo si legge nel cartello, l’oggetto dei lavori è “Manutenzione straordinaria del centro urbano”. E non solo. Perché, sempre secondo il cartello, i lavori sarebbero cominciati il 12 novembre 2012. Segnatevi questa data, perché almeno che non siamo stati tutti ingannati con un grande gioco di prestigio, saranno passate al massimo tre settimane da quando hanno cominciato a delimitare la zona. I progettisti sono Maurizio Vegini e Luca Nespoli. Lavorano in uno studio importante di Bergamo che si occupa, appunto, di progettazione giardini. Gpt, si chiama: Giardini paesaggi territorio. Anche Radici Pietro Industries Brando S.p.A. è di quelle parti: Cazzano S. Andrea, sempre nel Bergamasco. Fornirà il prato sintetico per il giardino, per la somma di circa 16 mila euro. Ha partecipato ad una gara, l’ha vinta, buonanotte e sogni. Nella delibera di affidamento della fornitura, però, c’è scritto che il prato verde sintetico rientra nel progetto “Costruiamo insieme la città che desideriamo”. Cos’è? È quello che state vedendo. È la costruzione del giardino di porta Nuova. Come nasce? È tutto un mistero. A settembre l’assessore Benny Musillami si è recato a Bergamo per un incontro con l’assessore al verde pubblico della città lombarda. Ma le prime notizie che si hanno sono dei primi di novembre, quando i tecnici dello studio Gpt arrivano a Marsala per fare un sopralluogo a Porta Nuova. È il 6 novembre esattamente. Alloggiano all’Hotel Carmine. Il 7 ripartono, con i biglietti prenotati all’agenzia Viaggi Di Girolamo. Una scappata, una guardata e via. Quasi 600 euro , il tutto a spese del Comune di Marsala, ovviamente. Qualche giorno dopo, esattamente il 10, la Gpt manda al Comune un progetto. E solo dopo due settimane, il 26, viene deliberato l’affidamento dell’incarico alla stessa ditta a realizzare quel progetto. 9.873,60 euro. Senza nessuna gara, almeno così sembra, visto che non si riesce a trovare un briciolo di concorso di idee spulciando l’albo pretorio del comune. E di cosa si tratta? Per l’Amministrazione sono “iniziative per portare a compimento un progetto socio culturale di coinvolgimento attivo e di sensibilizzazione sociale della popolazione nella realizzazione dell’allestimento temporaneo di Piazza della Vittoria”. Il progetto che propone la Gpt prevede di “incentivare l’utilizzo dello spazio pubblico come luogo comune per lo svolgimento di attività di socializzazione. Finalità che potrebbe riassumersi nello slogan ‘Riappropriamoci della nostra città’. Sensibilizzare i cittadini sulle tematiche del verde e della qualità urbana. Slogan: ‘Una Città più verde è più bella e vivibile’. Creare occasioni concrete di coinvolgimento dei cittadini sui progetti del verde ai fini dell’ acquisizione di un maggiore rispetto nei confronti del bene pubblico .Slogan: ‘Costruiamo insieme la Città che desideriamo’. Educare tramite la presenza di segni del paesaggio locale la conoscenza delle peculiarità del territorio Marsalese: Slogan ‘valorizziamo il nostro paesaggio’. Portare a contatto con il mondo del giardinaggio una vasta platea di utenti che sono ancora lontani dall’apprezzare tutte le sue potenzialità. Lo Slogan : ‘Il verde fonte di Vita’. Creare un evento di marketing territoriale che possa veicolare il nome della Città di Marsala. Lo Slogan ‘Marsala città Viva’”. Insomma, in realtà la costruzione di un giardino, bello o brutto che sia non ha importanza, in una storica piazza marsalese pare che sia stato nascosto in un progetto di sensibilizzazione all’ambiente. Come dicevamo i lavori li sta facendo la ditta Di Dia Giovanna, al prezzo di 106 mila euro. Ecco, spulciando e scartabellando tutte le delibere, i bandi, gli atti del Comune degli ultimi sei mesi, non abbiamo trovato alcun riferimento a questo appalto. Nessuna gara d’appalto, nessun affidamento diretto. Niente. Ci sarà, probabilmente, nascosto da qualche parte. Un po’ più trasparente è invece l’affidamento all’altra ditta di Bergamo per la fornitura del prato artificiale, (ma come? In un progetto per la sensibilizzazione al rispetto del verde viene usato prato finto?). E da questo incarico scopriamo alcune cose. Ad esempio che una volta arrivato il progetto dalla Gpt, il sindaco Adamo due giorni dopo, il 12 novembre, gira tutto all’architetto Vincenza Canale del Suap con una sua nota in calce. Di quelle imperative: “provvedere prima di Natale”. Canale lo stesso giorno scrive e approva il progetto per la fornitura dell’erba finta “occorrente per l’arredo urbano in Piazza della Vittoria nell’ambito del progetto ‘Costruiamo insieme la città che desideriamo’. Non giardino, semplice arredo urbano. Ed ecco allora che in realtà i lavori non sono cominciati il 12 novembre, ma è stato semplicemente redatto il progetto per la fornitura dell’erba sintetica. Come se servisse un progetto per comprare erba finta.
Quindi, ricapitolando, il Comune ha cominciato i lavori a Porta Nuova senza farsi troppa pubblicità. Non sono lavori di abbellimento ma si tratta della costruzione di un vero e proprio giardino. Stanno praticamente rifacendo il look alla piazza, ed è tutta una sorpresa. Ci sono lavori in muratura. Installazioni, saline, gazebi (ancora!). Il sindaco dice che si possono smontare. Ma i muretti sono proprio cementati. La Soprintendenza ai Beni culturali non ne sapeva niente. E non si riesce a capire dove e come nasca tutto. Non si riesce a capire come siano stati affidati i lavori di progettazione, e l’appalto alla ditta che sta eseguendo i lavori. Il tutto, lo stravolgimento della piazza (perché di questo si tratta) è previsto in un progetto per la sensibilizzazione della cittadinanza a favore dell’ambiente urbano: “Costruiamo insieme la città che desideriamo”. Che desidera chi?