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29/08/2013 04:21:19

Costa e cemento. La lotta degli abusivi a Marausa e Triscina. A Mazara la resistenza si fa...alla Lega Navale

 Sono migliaia le case che, in base alla legge dovrebbero essere abbattute, perchè costruite entro la fascia dei 150 metri dal mare. Ma non si muove nulla. I Comuni perdono tempo, i politici cercano di inventarsi scappatoie e sanatorie ed enti che sulla carta dovrebbero tutelare il mare e la costa, come la Lega Navale di Mazara del Vallo, ospitano addirittura le riunioni degli abusivi….
Quest’estate molte cose sono successe. Innanzitutto, la Procura di Marsala è riuscita a fare approvare ai Comuni della circoscrizione, quindi Castelvetrano e Marsala, compresi, un protocollo d’intesa che, nei fatti, accelera le procedure per l’abbattimento degli ecomostri. E qualche lettera è già partita, ai proprietari delle case, annunciando l’arrivo della sanzione per il ripristino della legalità.

Ma andiamo con ordine.
A Triscina, località balneare di Cstelvetrano, definita da Legambiente tra le più “abusive” d’Italia tornano alla carica i proprietari delle case abusive ed insanabili capeggiate da Biagi Sciacchitano, presidente dell’associazione “Orizzonti futuri” e proprietario, ovviamente, di una casa abusiva in riva al mare. Loro chiedono di poter usufruire della sanatoria del 1985 (la legge regionale è la 47). Secondo Sciacchitano, la legge 78/1976 cioè quella che introduce il vincolo di inedificabilità entro i 150 metri dal mare, dice che “restano salve le disposizioni contenute nei piani regolatori o comprensoriali già efficaci”.E nel 1961, addrittura, secondo l’associazione, il Comune di Casteveltrano avrebbe approvato due lottizzazioni per oltre 60.000 metri quadri. Quindi le case sarebbero sanate dalle lottizzazioni, anche se molte sono state costruite di recente. Ne caso specifico le lottizzazioni sono “”Volpe” e “Quartana”, e sono state inserite nel piano comprensoriale n. 4 del 1973 e nel piano regolatore del 2000. Quindi, molte case di Triscina, secondo loro, sorgono in zone edificabili e devono ottenere la sanatoria. Ma il problema è che dalla Regione hanno fatto sapere che è un’interpretazione che non convince e la stessa cosa riconosce il Sindaco Felice Errante.

La stessa associazione “Orizzonti futuri” è protagonista di un curioso episodio avvenuto a Mazara del Vallo. La Lega Navale ha infatti ospitato ben due riunioni dell’associazione. Non c’è nulla di male, certo, ma fa un po’ di specie vedere la sezione locale di un’associazione nata per difendere e valorizzare il mare ospitare chi, più o meno in buona fede, ha cementificato le nostre coste. La vicenda l’ha tirata fuori Alessandro Accardo Palumbo in un articolo pubblicato sul Quotidiano Di Sicilia dal titolo “Abusivi e ambientalisti a braccetto”.
Tra l’altro nello statuto della Lega Navale, “associazione di protezione ambientale” è fatto divieto ai soci di servirzi dell’organizzazione per attività estranea a quella dell’associazione. E qui siamo addirittura in contrasto. A Mazara sono circa 300 i cittadini proprietari di case abusive. L’ufficio espropri e patrimonio del Comune, ha iniziato a recapitare le notifiche per l’acquisizione degli immobili da parte dell’Ente stesso. Ma chi ha organizzato la riunione degli ansiosi proprietari di case abusive di Mazara? Lorenzo Terzo e nella duplice veste di presidente dell’associazione Provinciale “Orizzonti Futuri” e di socio decennale della” Lega Navale Italiana” di Mazara del Vallo, che replica: “L’associazione ha semplicemente applicato quanto previsto dal regolamento interno e cioè, ha concesso uno spazio interno alla sezione a seguito di richiesta di un Socio”, che non si imbarazza, aggiungiamo noi, ad essere in contemparena un “paladino” dell’ambiente, e il possessore di una casa costruita abusivamente sulla costa...
A Trapani, invece, il Comune, anche lì con estenuante ritardo, ha cominciato a chiedere ai proprietari delle case abusive del litorale di Marausa, devastato dall’abusivismo, le chiavi dei loro immobili. E’ l’atto formale affinchè il Comune possa entrare in possesso di questa abitazioni e poi procedere all’abbattimento. La cosa ha creato, come era prevedibile, molti allarmismi tra i proprietari, molti dei quali, con la speranza di guadagnare tempo, hanno cominciato un vano ricorso al Tar. Tra gli immobili abusivi c’è anche un ristorante, ai cui titolari il Comune aveva già intimato l’anno scorso la demolizione della parte dell’immobile abusiva e il ripristino dei luoghi originari. Cosa non avvenuta, tanto da costringere il Comune al ritiro della licenza per la porzione del ristorante che è abusiva. Si calcola che a Trapani gli immobili abusivi da abbattere siano circa 400.