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06/02/2014 07:15:00

Porto di Marsala. Anche il Ministero dell'Ambiente vuole chiarimenti

Il maltempo di questi giorni ha messo a dura prova il porto di Marsala. Le banchine e il molo Colombo ad ogni mareggiata perdono pezzi, e in questi giorni di vento e pioggia hanno subito colpi non indifferenti. Con gli operatori portuali che tremano all’incupirsi del cielo, mentre aspettano che i litigi tra Amministrazione comunale e Myr finiscano per il nuovo porto.
E proprio gli operatori portuali, i titolari di concessioni demaniali, si sono espressi sul fronte del progetto per il nuovo porto. Ci si è lasciati con l’ultima conferenza di servizi di ottobre sul progetto della Marineria di Marsala, quello presentato dalla Myr attraverso la legge Burlando durante la precedente amministrazione. La conferenza di servizi è ripresa, dopo un anno e mezzo di ostruzionismi e di guerra giudiziaria, con la Myr che ha portato tutto al Tar chiedendo un maxi risarcimento danni da oltre 8 milioni di euro per i ritardi sul progetto della Marina, facendo causa anche al sindaco Giulia Adamo. In mezzo c'è anche l'inchiesta della procura di Trapani sulle carte del progetto "pubblico" voluto dalla Adamo che sarebbero state falsificate togliendo dal progetto la poseidonia. Al tavolo della conferenza di servizi a ottobre c’erano tutti gli enti preposti, dal Comune, alla Capitaneria, al genio civile. C’è stato un gran dibattito poi, con il sindaco Adamo che dichiarava vittoria sulla rimodulazione del progetto “privato”: “La Myr ha ceduto alle mie richieste”. E dall’altro lato la società amministrata da Massimo Ombra: “Non ci sentiamo sconfitti. Nessuno può azzoppare il nostro progetto”.

Poi il clima si è disteso un po’ (ma restando sempre sul chi va là). Con il sindaco Adamo che aveva promesso di impegnarsi a fornire alla Myr le indicazioni su come andare a pianificare le aree esterne della Marina di Marsala. Si era impegnata in sostanza, ma è un compito che, stando alla legge Burlando, spetta all’ente e alla Capitaneria una volta avviata la conferenza di servizio, di trovare nelle aree demaniali posto per i titolari delle concessioni demaniali. La Myr nel suo progetto aveva specificato quali zone, quali lotti sarebbero andati ai titolari di concessioni demaniali, ma la legge Burlando prevede che la società privata dia soltanto delle indicazioni, visto che l’area è demaniale. Per la localizzazione se ne deve occupare il pubblico incontrando i vari operatori.
Allora è stata redatta una sorta di planimetria sulla locazione degli operatori portuali nel nuovo progetto della Myr. E proprio tutti gli operatori portuali hanno dato il consenso alla “mappa” della Marina di Marsala. Avuto il consenso degli operatori il Comune di Marsala ha passato la palla alla Myr, trasmettendo la nuova planimetria per integrarla nel progetto. Questa è storia di pochi giorni fa. Di inizio 2014.
Il 2013 si è chiuso però con l’altro fronte aperto. Quello del progetto pubblico di messa in sicurezza del porto. Quello voluto da Giulia Adamo, per cui, sempre secondo il sindaco, ci sarebbero pronti 50 milioni di euro alla Regione. A dicembre il Comune comunica che per questo altro progetto è stata avviata la procedura Via presso il Ministero dell’Ambiente. Lo ha reso noto con un avviso sul sito istituzionale. E ne ha parlato anche il sindaco Adamo nel suo “editoriale” del gazzettino di palazzo Comune Notizie, che in questi giorni stanno distribuendo assieme al calendario della raccolta rifiuti. Sulla Via dovrà pronunciarsi il ministero dell’Ambiente a cui è arrivato il progetto (clicca qui per la scheda). Dovrà decidere, sul progetto di messa in sicurezza, sui possibili impatti all’ambiente relativi all’intervento di escavazione dei fondali, alle “interferenze” con la prateria di posidonia oceanica, con gli ecosistemi marini e con le correnti, alla possibilità di insabbiamento dei fondali, all'utilizzo del materiale proveniente dalla loro escavazione, agli impianti di cantiere per la preparazione dei materiali e dei mezzi. Ma al Ministero dell’Ambiente qualcosa non quadra. Perchè loro, un progetto sulla stessa area, sulla stessa zona, già l’hanno ricevuto. E’ quello della Myr, di cui è stata preliminarmente conclusa la procedura Via-Vas (qui la scheda). Allora al Ministero hanno deciso di vederci chiaro e hanno scritto al Comune di Marsala, chiedendo come mai si stanno portando avanti due procedure per la stessa area. In sostanza, si chiede il ministero, perchè due progetti per il porto contemporaneamente? In attesa di chiarimenti da parte del Comune il Ministero ha momentaneamente accantonato la procedura Via.