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05/04/2014 06:39:00

Sicilia, nuovo piano ospedaliero. Ecco cosa cambia in provincia di Trapani

 Presentato dalla Regione il nuovo piano ospedaliero che prevede complessivamente 18.720 posti letto rispetto ai precedenti 16.831. Ci sono quindi 1.889 posti in più.
Sono stati "salvati" 37 presidi sotto la soglia che dovevano chiudere e che invece lasceranno aperte le porte grazie alla creazione dei cosiddetti "ospedali riuniti".
I NUMERI PER PROVINCIA. L'aumento maggiore di posti letto si registra all'Asp di Palermo: 401 in più (21 di acuti e 380 di lungodegenti). A seguire, ecco Agrigento che avrà 301 posti letto in più (119 di acuti e 182 post-acuti) e Trapani con 293 posti letto in più (124 acuti e 169 post-acuti). Più contenuti gli aumenti nelle altre province.
A Catania, ad esempio, i posti letto aumentano solo di cento unità, con una riduzione dei posti per acuti (68 in meno e un aumento di post-acuti: 169).
Sono 138 i posti letto in più a Caltanissetta (28 acuti, 110 post-acuti), 139 a Ragusa (16 acuti e 124 post-acuti), 106 a Enna (43 acuti e 63 post-acuti), 69 a Siracusa (diminuiscono di 25 unità i posti per acuti, ma aumentano di 94 quelli per i post-acuti).
Le "strutture sovra regionali" avranno 34 posti letto in più: 15 per acuti e 19 per lungodegenti. Caso unico tra le Asp siciliane, come detto, quello di Messina: solo lì, i posti letto scendono. Di 79 unità, dovuti soprattutto ala soppressione di 221 posti letto per acuti, mentre aumentano di 142 quelli per lungodegenti.
Il piano è stato presentato ieri mattina dall'assessore Borsellino a dirigenti e sanitari nel corso di un incontro a Palazzo dei Normanni, quindi è stato illustrato alla stampa, alla presenza del presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo (Pd).
«Siamo la prima regione in Italia a dotarsi del piano di rimodulazione - dice l'assessore Borsellino - Abbiamo persino anticipato i tempi, dato che il ministero della Salute non ha ancora approvato il regolamento». Borsellino parla di «operazione verità sull'offerta sanitaria in Sicilia», mentre Digiacomo ha sottolineato che «si tratta di un piano condiviso con tutti gli attori del sistema: associazioni, sindacati, amministratori, sindaci, cittadini».
Dopo il passaggio in giunta e in commissione all'Ars, il piano sarà inviato al ministero della Salute. «Entro venti giorni sarà operativo», sostiene l'assessore. L'ok del ministero, spiega l'assessore, consentirà alla Sicilia di ottenere maggiori risorse, circa 400 milioni di euro, per l'edilizia ospedaliera e per l'ammodernamento tecnologico delle strutture.
Ma il presidente della Commissione Sanità è stato critico nei confronti del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Zaia può venire in Sicilia a prendere lezioni da noi - ha detto Digiacomo -. Siamo i primi in Italia ad avere approvato la nuova rete ospedaliera».
Per Totò Cascio, deputato di Articolo 4 e componente della stessa Commissione Sanità «questo nuovo piano coniuga qualità e fruibilità delle prestazioni ma incomprensibili scelte sui punti nascita».
A tal proposito c'è da evidenziare che la nuova rete azzera i reparti di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali «San Raffaele-Giglio» di Cefalù e il «San Giacomo d'Altopasso» di quello di Licata.
NEL PRIVATO. Il pubblico scende dal 75,3% al 73,8% dei posti letto, le case di cura salgono dal 2,3% al 2,5%, mentre i posti letto per i privati crescono dal 22,4% al 23,7%.
«Si tratta - ha spiegato l'assessore Borsellino (che ha poi firmato un protocollo d'intesa con l'Aiop per mettere a punto la rimodulazione) - di variazioni minime».