Dopo la sparatoria di venerdì, in un bar di via Trapani a Marsala, in città non si parla d’altro. E cresce la preoccupazione dei cittadini davanti a episodi di violenza che cominciano a essere parecchi. Un allarme sicurezza che le forze dell’ordine tentano, della ristrettezza dei mezzi, a far rientrare. Dopo gli ultimi eventi le pattuglie girano per la città senza sosta.
Venerdì l’ultimo episodio di violenza. A restare ferito dai colpi di pistola, Gaspare Barraco, 53 anni di Marsala. Si trovava all’interno del bar “Il ritrovo” in via Trapani, davanti l’istituto Agrario, di proprietà della sorella e dei nipoti. Sull’aggressione chi indaga mantiene il massimo riserbo. L’uomo è stato colpito da un proiettile di striscio alla gamba destra, e pienamente al ginocchio sinistro. Questa seconda ferita gli ha provocato la rottura della rotula del ginocchio, operato subito dopo all’ospedale Paolo Borsellino di Marsala, dove comunque subito dopo essere stato ferito è arrivato cosciente e non si trova in pericolo di vita. La dinamica dell’aggressione e il movente è ancora al vaglio della polizia di Marsala che ha cominciato a sentire testimoni e a indagare sul passato di Barraco. Le ipotesi sono quelle di un tentativo di rapina andato male, o di un regolamento di conti. Ma, come detto, è tutto al vaglio degli inquirenti. Intanto sulla dinamica, sarebbero stati in due, a bordo di uno scooter, ad accostarsi accanto l’entrata del bar. Uno di loro sarebbe sceso, entrato nel piccolo bar e sparato. Questo secondo voci insistenti che circolano. Lo stesso avvocato di Barraco, Mario Noto, ha raccontato che il motorino su cui viaggiavano gli aggressori proveniva dalla rotatoia di via Trapani, all’incrocio con via Dante Alighieri. Qui le telecamere di sorveglianza (se attive) avrebbero potuto catturare qualche immagine utile a individuare i responsabili.
Le indagini della sparatoria di venerdì proseguono, scavando nel passato di Barraco, nelle sue frequentazioni. A 360 gradi. Gaspare Barraco, una ventina di anni fa, era stato coinvolto in una operazione di traffico internazionale di droga. Ha scontato la sua condanna, poi è andato in Africa, e da qualche tempo è tornato a Marsala. Qualche settimana fa è stato assolto in un processo in cui era accusato di truffa.
Continuano le indagini anche sulla sparatoria del 26 marzo, in via Roma. In piena mattinata a restare a terra, ferito da un colpo di pistola, Giovanni Angileri, pregiudicato marsalese, colpito alla coscia. Anche qui le indagini si muovono a tutto campo, vengono curate dai Carabinieri di Marsala. Perde quota l’ipotesi che la sparatoria di venerdì e quella di dieci giorni fa siano collegate tra loro, che sia un regolamento di conti trasversale.
Di certo c’è che a Marsala non è poca la preoccupazione della gente. E non sono poche le armi che girano. Complice la crisi, la malavita le vende a prezzi ridotti. Con qualche banconota da 50 euro è possibile trovare un’arma da fuoco.