Contraffazione di distintivo e possesso ingiustificato di pistola lanciarazzi sono le accuse mosse a un ex vigile urbano marsalese, il 68enne Francesco Gennaro, finito sotto processo in Tribunale. A difendere il vigile in pensione sono gli avvocati Stefano Pellegrino e Maurizio D’Amico, secondo i quali, però, la pistola era ‘’legittimamente’’ detenuta e il ‘’distintivo non era affatto falso’’. Il distintivo, spiegano i legali, era stato trattenuto ‘’come ricordo’’ dopo che il vigile era andato in pensione, mentre la pistola era una ‘’lanciarazzi che faceva parte della dotazione della sua barca e che ha continuato a detenere anche dopo aver dismesso l’imbarcazione da diporto’’. Il 9 aprile la prossima udienza del processo.
Discarica <abusiva> accanto ospedale Nagar di Pantelleria, due assolti e un prescritto
Si è concluso con due assoluzioni e una prescrizione la vicenda della discarica abusiva scoperta nel novembre 2008 dietro l’ospedale Nagar di Pantelleria. A Marsala, infatti, il giudice Riccardo Alcamo ha assolto l’ingegnere Francesco Costa, dirigente tecnico dell’Asp di Trapani, e Giuseppe Morfino, all’epoca dei fatti direttore dei lavori avviati per la realizzazione di una nuova ala dell’ospedale dell’isola. Prescrizione del reato, invece, per Michele Fiscella, legale rappresentante dell’impresa ennese che eseguiva i lavori. Secondo l’accusa, i tre imputati avevano contribuito al degrado di una vasta area accanto il nosocomio con il deposito di materiale edile di risulta proveniente dai lavori condotti per l’ampliamento dell’ospedale. A difendere i tre imputati sono stati gli avvocati Greco, Giuseppe Marabete e Giacomo Lombardo. ‘’Solamente grazie ad un'istruttoria molto accurata – spiega Lombardo, legale di Morfino - si è potuti giungere a tale risultato, ovvero l'assoluzione dei tre imputati, assunti quali capri espiatori di un degrado risaputo da tutti. Dall'esame dei testi e da una ampia produzione fotografica, infatti, è stato accertato che l'area dietro l'ospedale già da prima dell'inizio dei lavori era inquinata e colma di rifiuti’’. Nell’area di circa duemila metri quadrati trasformata in discarica abusiva e sequestrata da vigili urbani, carabinieri e Guardia costiera furono rifiuti speciali di ogni genere: materiali ferrosi, liquidi chimici, materiale di demolizioni edili, eternit e batterie esauste.