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15/04/2014 07:40:00

Concussione, processo a Ciro Caravà e due ex consiglieri di Campobello. Vittima accusa

Ha confermato le accuse, in Tribunale, l’imprenditore edile mazarese Vito Quinci, dalle cui denunce è scaturito il processo che vede imputati, per concussione, l’ex sindaco di Campobello di Mazara Ciro Caravà e gli ex consiglieri comunali di maggioranza Antonio Di Natale e Giuseppe Napoli. Gli ultimi due arrestati nel 2010 dalla Guardia di finanza con l’accusa di aver preteso dal Quinci una ‘’mazzetta’’ da 21 mila euro per votare favorevolmente la delibera relativa alla concessione edilizia chiesta dalla società ‘’Il Faro srl’’ per la realizzazione di un albergo con 220 camere da costruire, su un’area di circa 80 mila metri quadrati, nella frazione balneare di Tre Fontane. Quinci accusò, poi, anche Caravà di avergli chiesto, nel 2005, quando era consigliere, una o più mazzette, per circa 30 mila euro, per votare la delibera relativa al progetto. ‘’Da Caravà ho ricevuto richieste esplicite – ha dichiarato, in Tribunale, Vito Quinci - Sulla prima ho sorvolato, ma dopo ci sono state tutta una serie di vessazioni. Sono convinto – ha proseguito – che diversi consiglieri si comportavano in tal modo. In un Comune normale, una lottizzazione viene approvata in 6 mesi. A Campobello erano necessari due o tre anni. Quando il prg fu approvato da un funzionario della Regione, la nostra lottizzazione per la realizzazione di 40 villette vicino al mare, che nell’ottobre 2003 aveva avuto parere favorevole dalla commissione edilizia, non era stata inserita nel piano’’. A difendere gli imputati sono gli avvocati Giovanni Lentini, Giuseppe Pantaleo, Lillo Fiorello, Paolo Paladino e Antonella Moceri. Quinci, per il quale la Corte d’appello di Palermo ha revocato il fallimento di due sue società (Opus e Mokarta costruzioni), raccontò la sua tormentata storia in una lettera inviata nel 2010 al prefetto di Trapani. ‘’Tutto – scrisse - parte nel 2000 con la presentazione di due progetti, uno con la società il Faro e l’altro con la Tre Fontane Family’’.

Indagato per violenze e minacce all’ex compagna
MARSALA – Un uomo di 54 anni (A.S.F.) ha avuto notificato l’avviso conclusione indagini per violenze e minacce alla ex compagna (A.G.C.), nonché per molestie telefoniche. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe offeso e picchiato la donna. A difendere A.S.F., cui la Procura ha notificato l’avviso conclusione indagini, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.

Condannato per la rissa cui seguì l’omicidio di Gaspare Gentile
MARSALA – Per rissa, è stato condannato a un anno e mezzo di carcere (pena sospesa) il 48enne marsalese Vincenzo Lombardo, uno dei protagonisti della violenta lite tra due gruppi familiari che l’1 giugno 2008, in contrada Fornara, ebbe come tragico epilogo l’omicidio del 25enne Gaspare Gentile, ucciso con un colpo di pistola alla nuca dall’ex compagno di scuola Francesco Papa. Per l’omicidio, Papa fu condannato, in primo grado, a 15 anni e 4 mesi di reclusione. Pena, poi, ridotta in appello a 14 anni. Lombardo era stato arrestato con l’accusa di aver colpito alla testa, con un bastone, Vincenzo Papa, padre di Francesco. In un primo momento l’accusa fu tentato omicidio. Contestazione poi derubricata in rissa e lesioni. Reato, quest’ultimo, da cui Lombardo è stato assolto. Le due famiglie erano in ‘’guerra’’ per l’acquisto di un appezzamento di terra.