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17/04/2014 06:15:00

Anche in Sicilia arriva la fobia da Ebola. Per il Ministero non c'è alcun rischio

Anche in Italia arriva la fobia da Ebola, il virus che sta provocando decine di morti nei paesi dell’Africa Sub Sahariana.
Soprattutto in Sicilia si è scatenata la fobia da Ebola per l’arrivo costante di immigrati che partono dalle coste del Nord Africa, ma che provengono dai paesi del centro Africa. In molti hanno paura che i migranti che arrivano a Lampedusa possano portare qui l’Ebola. Nelle ultime settimane Lampedusa ha visto un aumento vertiginoso di arrivi e molte sono le imbarcazioni soccorse in mare nell’ambito dell’operazione Mare Nostrum. Ma l’Asp di Agrigento ha comunicato che già a bordo delle navi che operano nel Canale di Sicilia vengono fatti tutti i controlli sanitari ai migranti. “I migranti arrivati in questi giorni – racconta all’Espresso, Pietro Bartolo, coordinatore sanitario dell’isola – provengono in gran parte dalla Libia e questo dovrebbe escludere la presenza di portatori del virus ebola. Ma in ogni caso è meglio stare con gli occhi aperti perché la situazione è drammatica e non è possibile procedere all’identificazione dei migranti che arrivano”
“La preoccupazione c'è, eccome - hanno affermato i senatori Lorenzo Battista segretario della commissione Difesa e Luis Alberto Orellana della commissione Esteri - perché in questi giorni dall'Africa stanno arrivando centinaia e centinaia di immigrati e molti dall'Africa Centrale ed Equatoriale dove in alcuni Paesi ci sono conflitti etnici e guerre civili. Si attivino dunque task force nei centri di prima accoglienza, nei porti, negli aeroporti e, in particolare a Lampedusa, Pantelleria e sulle coste dell'Agrigentino”. Le autorità escludono categoricamente la presenza di un focolaio Ebola a Lampedusa, Venerdì scorso invece, il Ministero della Salute aveva tranquillizzato tutti: “In Italia non c’è rischio Ebola”. Ma verranno comunqe “rafforzate in via cautelativa le misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali”. Anche se l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) - continua la nota del Ministerto - “non raccomanda restrizioni di viaggi e movimenti di persone, mezzi di trasporto e merci. Ilil rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere ed i residenti nelle zone colpite è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari”. Ossia “evitare il contatto con malati e/o i loro fluidi corporei e con i corpi e/o fluidi corporei di pazienti deceduti, oltre alle altre semplici e generiche precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi in Africa Sub-sahariana quali, ad esempio, evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani”. L’Unione Europea ha predisposto un finanziamento di 1,1 milioni di euro per cure e prodotti sanitari da destinare ai paesi africani per contrastare il virus.
L'ultimo bilancio dell'emergenza causata dal virus della febbre emorragica di Ebola, estremamente letale, è salito a 157 casi sospetti in Guinea (di cui 101 letali) e 21 nella vicina Liberia (10 morti). Casi sospetti sono stati segnalati anche in Ghana, Mali e Sierra Leone, ma per il Mali sono risultati negativi.
Come in tanti casi, poi, le vicende sanitarie che colpiscono l'Africa diventano pretesto per comportamenti intolleranti e xenofobi.