"Lo sapevano tutti, questa storia andava avanti da anni". "E' una bravissima persona. Incredibile che abbia potuto commettere abusi sui ragazzini". Trapani è ancora frastornata e divisa il giorno dopo l'arresto di Don Sergio Librizzi, tra i sacerdoti più noti in città, direttore della Caritas, impegnato nell'accoglienza dei migranti e nell'assistenza ai poveri. Per lui l'accusa è terribile, avrebbe abusato di nove ragazzini, otto stranieri e un italiano. E' stato arrestato, ed è in carcere. "Avrebbe potuto inquinare le prove" ha detto il procuratore di Trapani, Marcello Viola. Gli uomini della polizia giudiziaria sono andati a prenderlo nella canonica della chiesa di San Pietro. Hanno sequestrato il suo computer, e trovato diverse somme di denaro nascoste qua e là, anche nel tabernacolo con le ostie. La storia, dice la Procura, andava avanti da anni, almeno cinque: rapporti sessuali, in cambio di permessi di soggiorno. Il sacerdote era infatti un componente «molto influente - come ha sottolineato il pm Paolo Di Sciuva - della commissione territoriale presso la Prefettura, deputata al rilascio dello status».
Otto i casi accertati solo da febbraio fino a oggi. In un caso il prete avrebbe costretto un nigeriano ad avere rapporti con lui per tre volte prima di dargli l’agognato pezzo di carta. Dopo le prime ammissioni delle vittime, la Procura ha imbottito la Fiat Punto di Librizzi di cimici, e le scene registrate sono inequivocabli: il direttore della Caritas in auto con la vittima di turno, si sbottona, si fa palpeggiare, toccare, lo costringe a dei rapporti sessuali. Già nel 2009, secondo una testimonianza raccolta dalla Procura nel corso delle indagini, iniziate circa otto mesi fa, il prete avrebbe chiesto a un iracheno rapporti sessuali in cambio del documento. Secondo quanto messo a verbale dall’extracomunitario, il prete avrebbe detto: «Io sono una persona importante, faccio parte della commissione per il rilascio dei permessi di soggiorno, posso farti avere tutto facile o posso rendere tutto più difficile. Ma tu che mi dai? Ma non capisci che cosa voglio?».
L'arresto di Don Librizzi ha gettato nel panico e nello sconforto più assoluto l'intera Diocesi di Trapani. Già ieri mattina, con una nota stampa diffusa subito dopo l'arresto, il Vescovo Pietro Maria Fragnelli - che però non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale - annunciava di aver rimosso Librizzi da tutti i suoi incarichi. Ma dopo l'emergere della vastità dello scandalo - una condotta che andava avanti da anni, una decina di ragazzini violentati - una seconda nota, ancora più dura e dolorsa, è stata diramata in serata:
La diffusione di ulteriori particolari sulle circostanze che hanno portato all’arresto di don Sergio Librizzi ci conferma nello sgomento, nell’amarezza e nel desiderio di vivere ancora più coerentemente alla luce della Verità. Pur in attesa che il quadro accusatorio rivolto a don Librizzi sia confermato, esprimiamo la nostra ferma condanna verso comportamenti gravi e riprovevoli, inammissibili non solo perché reati, ma soprattutto perché offendono la dignità della persona umana e ledono gravemente la dignità del servizio sacerdotale.
Esprimiamo, inoltre, la nostra vicinanza umana e solidarietà cristiana verso le persone vittime di tali comportamenti: sappiano che la comunità cristiana è con loro e prega perché il Signore metta un balsamo alle loro ferite.
In questa circostanza esprimiamo anche solidarietà a tutte quelle persone che nell’ambito parrocchiale o nel vasto mondo del volontariato “Caritas”, hanno dato, in questi anni, del loro meglio per vivere il Vangelo assicurando la premura della Chiesa verso migliaia di persone in difficoltà. La vicenda attuale, con la sua gravità, non impedisce infatti di guardare l’oggettivo bene sociale a favore di tante famiglie del territorio.
“Assicuro e chiedo a tutti la preghiera per tutti i sacerdoti – ha detto il vescovo Pietro Maria Fragnelli – e in particolare per don Sergio, perché si faccia la verità nella giustizia e nella carità”.
Nel pomeriggio il vescovo - che aveva sollevato don Librizzi dai suoi incarichi già stamattina - ha nominato amministratore parrocchiale della parrocchia “San Pietro” don Alessandro Damiano mentre il diacono Girolamo Marcantonio è stato nominato delegato vescovile ad interim per la Caritas.
FERRERO. "In seguito all'ultimo, inquietante, episodio, legato all'arresto del direttore della Caritas trapanese, chiediamo alle autorità competenti che si faccia al più presto piena luce sulla gestione dei centri d'accoglienza della zona. E' scandaloso che in questi centri possano succedere fatti come quelli di cui si parla per la struttura di Trapani. Rifondazione comunista da sempre sostiene una politica dell'accoglienza nella quale non possono esistere lager dove ai migranti vengono lesi e negati diritti fondamentali e che spesso diventano un mero business per chi specula sulla pelle dei più deboli".