15,00 - - "Il quadro non cambia". Così si è espresso il procuratore capo di Trapani, Marcello Viola, a conclusione dell'interrogatorio del padre del piccolo Lorenz, il bambino di 5 anni che sarebbe stato ucciso dalla madre con una massiccia somministrazione di antidepressivi. L'uomo, rientrato ieri sera dalla Germania, dove lavora da due anni come pizzaiolo, dopo la separazione con la presunta omicida, non avrebbe fornito elementi utili alle indagini. Nel pomeriggio, alle 16.30, è in programma l'autopsia sul corpicino della vittima, mentre per domani, davanti al gip, è fissata l'udienza di convalida del fermo.
La Procura intanto manifesta "irritazione" per alcune fughe di notizie che sarebbero dovute rimanere segrete, come la scoperta, nell'appartamento della via Amendola di Alcamo, dove si è consumata la tragedia, di un bambolotto infilzato con degli spilli. La donna, in attesa della convalida del fermo, continua intanto a rimanere in regime di isolamento in una cella del carcere "San Giuliano" di Trapani. La Procura - le indagini condotte dalla polizia, sono dirette dal procuratore Viola e seguite dal sostituto Sara Morri - rimane ferma nel sostenere che si sarebbe trattato di un omicidio volontario
07,00 - "¿qué diablos hiciste, Aminta?". Cosa diavolo hai combinato? E' al carcere San Giuliano di Trapani Aminta Altamirano Guerrero,33 anni la donna residente ad Alcamo, ma di origini messicane - di Pueblo - sui cui pesa ormai l'accusa più infamante e terribile: non è vero che suo figlio Lorenz, 5 anni, è morto per aver ingerito inavvertitamente degli psicofarmaci della mamma. E' stata lei, ad ucciderlo. Dopo dieci ore di interrogatorio la donna è scoppiata in lacrive. Il magistrato Sara Morri, della Procura di Trapani, ha disposto il fermo con l'accusa di omicidio aggravato premeditato.
"Il racconto della donna è stato da subito lacunoso - racconto il procuratore di Trapani Marcello Viola - ed è per questo che nella notte tra lunedì e martedì abbiamo deciso il fermo".
Durante l'interrogatorio, secondo l'accusa, la donna, che soffre di crisi depressive e assume psicofarmaci, sarebbe caduta in numerose contraddizioni. Avrebbe continuato, comunque, ad affermare di non avere somministrato gocce del farmaco al figlio, che a suo dire, lo avrebbe assunto da solo. Secondo la polizia, però, il piccolo non sarebbe stato in grado di togliere il coperchio al flacone, per il quale occorre fare una forte pressione verso il basso. Inoltre, nell'abitazione sarebbe stato trovato un foglio nel quale venivano scritte in maniera confusa alcune frasi che annunciava la sua morte e quella del figlioletto con invito a non eseguire l'autopsia e a cremare i corpi.
L'ipotesi è che la donna abbia pensato all'omicidio - suicidio, riuscendo però solo a uccidere il figlio. La polizia ha sequestrato il flacone, ormai vuoto, che conteneva lo psicofarmaco da somministrare a gocce e alcuni bicchieri, ora all'esame della Scientifica. Oggi Aminta sarà interrogata dal gip che entro 48 ore dovrà tramutare il fermo in arresto, oppure la scarcerazione. Sarà assistita dall'avvocato Fabio Bognanni, che nega con decisione che la donna sia responsabile della morte del figlio, così come increduli sono i vicini e le persone che prestavano aiuto alla signora, che viveva in gravi difficoltà economiche. L'ex marito, che rienterà oggi ad Alcamo fa il pizzaiolo in Germania. Era stato denunciato dalla donna per maltrattamenti. Si erano conosciuti in Messico. Si erano sposati sei anni fa. Poi la separazione. Aminta proprio venerdì aeva firmato una richiesta per l'accoglienza di suo figlio Lorenz in una casa famiglia: non era più in grado di mantenerlo da sola.
L'autopsia sul corpo del piccolo Lorenz si doveva tenere ieri. E' slittata ad oggi proprio per permettere al papà, Enzo, di dare un ultimo saluto al figlio.