Una lite tra pastori, la vendetta per uno sgarbo, un regolamento di conti? Sono tante le piste che i carabinieri stanno seguendo in queste ore per trovare l'assassino - o gli assassini - di Antonio Catalanotto, 81 anni, e del figlio Francesco Paolo. L'anziano pastore è stato ucciso mentre era a bordo della sua Fiat Uno bianca. Ad un certo punto l'orologio della cronaca nera è sembrato andare indietro di trenta anni: strade deserte nelle campagne tra Santa Ninfa, Salemi, Castelvetrano, un agguato, un'auto e un corpo ucciso con colpi di fucile. Il cadavere di Antonio è stato scoperto intorno alle 15, in una strada interpoderale di Contrada Besi, a Santa Ninfa. Ma i carabinieri, quando hanno avvisato i familiari della tragedia, si sono accorti che anche il figlio Fracesco Paolo, anche lui pastore, mancava all'appello. Sono partite le ricerche, poi, di sera, la macabra scoperta: il corpo di Francesco Paolo Catalanotto, 41 anni, giaceva, crivellato da colpi di fucile, in campagna, vicino ad un trattore, ancora acceso, a poche centinaia di metri dal padre. Chi è stato? E perchè? Ad esempio, è importante capire l'ora dei due omicidi, perchè la sensazione è che magari Francesco Paolo avesse visto l'omicidio del padre, o magari avesse capito di essere in trappola, e stava tentando di nascondersi. Hanno agito persone diverse? E in questo caso su mandato di chi?
Bisognerà attendere l’esito dell’autopsia per mettere i primi punti fermi. La prima ricognizione cadaverica fa supporre che Antonino Catalanotto sia stato ucciso verso mezzogiorno.
Per il figlio tutto è reso complicato dalla scena raccapricciante, invece, perché chi gli ha sparato ha esploso contro di lui due colpi di fucile a distanza ravvicinata e alla testa.
Un anno e mezzo fa circa contrada Buturro-Occhio di sole era stata teatro di un tentato omicidio. Con un fucile cal. 12 caricato a pallini un pastore di S. Ninfa, Salvatore Catalano, poi arrestato dai carabinieri, aveva cercato di ammazzare Petru Saviuc, 45enne di origine romena anche lui pastore.