C'è molta paura tra i cittadini che vivono alla periferia di Alcamo, Calatafimi, Salemi, Castelvetrano, dopo quello che è successo due notti fa: una famiglia che stava trascorrendo una tranquilla serata in casa è stata sorpresa in casa da dei malviventi, in cinque, che hanno picchiato i padroni di casa e il figlio. Il tutto è avvenuto in una villetta a circa trenta metri dal centro abitato di Vita, ma che ricade nel territorio di Calatafimi Segesta. Il colpo è stato studiato nei minimi particolari. I tre sfortunati sono stati picchiati, legati con dei fili della corrente elettrica, chiusi in uno sgabuzzino e rapinati dei gioielli e di altri oggetti di valore. I cinque si sono accaniti contro le vittime con calci, pugni e dei bastoni trovati sul posto.
Il capofamiglia, Onofrio Gucciardi, 50 anni, autista al Tribunale di Trapani, stava rincasando con l'auto. Ha fatto un colpo di clacson per farsi aprire il cancello dalla moglie. Lì è stato colto di sorpresa e aggredito a sangue dai malviventi che una volta all'interno dell'abitazione hanno cominciato a picchiare anche la moglie dell'uomo, Giacoma Buffa, di 45 anni, sarta, e il figlio Piero, studente universitario. Hanno rotto i cellulari e il pc che il giovani stava utilizzando. Poi, legate e rinchiuse le vittime in uno sgabuzzino, i rapinatori hanno fatto razzia di oggetti preziosi, quindi sono fuggiti facendo perdere le tracce.
Per le vittime, picchiate selvaggiamente e apparse sotto choc, è stato necessario il ricorso alle cure dei sanitari dell'ospedale Sant'Antonio Abate. A Giacoma Buffa i medici hanno dovuto applicare dei punti di sutura alla testa, mentre il figlio avrebbe riportato una frattura al volto. Scattato l'allarme sul posto sono arrivati i carabinieri delle Compagnie di Alcamo e di Mazara del Vallo che portano avanti le indagini congiuntamente e che sono coordinati dalle Procure rispettivamente di Trapani e di Marsala. I militari dei Nuclei operativi delle due Compagnie e delle Stazioni di Calatafimi e Vita hanno già effettuato sopralluoghi e rilievi scientifici nell'abitazione della famiglia Gucciardi nel tentativo di trovare tracce utili al prosieguo delle indagini e alla individuazione dei componenti della banda che si è accanita contro le vittime con grande ferocia. "Si sono accaniti contro loro come delle bestie" è il commento dei vicini che hanno soccorso la famigia Buffa, quando l'altro figlio, che studia fuori, preoccupato dalle mancate risposte alle sue continue chiamate in casa, aveva allertato i nonni materni.
Ma non è la prima volta che in provincia di Trapani si registrano rapine violente in abitazione. L'ultimo colpo del genere è stato Salemi. Anche lì, prima di rapinare la famigliola, sempre in casa, i malviventi hanno picchiato, legato e rinchiuso in una stanza la coppia di anziani, i coniugi Ansaldi, costringendoli a confessare dov'era la cassaforte. Nell'agosto del 2013 identica sorte per i coniugi Palumbo di Contrada Bagnitelli, con il padrone di casa, Ignazio Palumbo, che fu colpito in testa e picchiato e rinchiuso in bagno insieme alla moglie. Lo scorso mese di febbraio un analogo episodio si era, invece, verificato in un'abitazione fra i territori di Calatafimi Segesta e Castellammare del Golfo. Anche in queste due circostanze indagano i carabinieri. E c'è il sospetto della popolazione che ad agire sia sempre lo stesso gruppo di criminali. La "banda dell'Est" la chiamano da queste parti, un gruppo criminale che si fa forte del fatto che il Belice è un territorio molto vasto, con villette isolate, mal controllato dalle forze di polizia.