La decina di testimoni di giustizia assunti dalla Regione siciliana il 16 giugno 2015, in base a una legge regionale voluta dal governatore Rosario Crocetta, date le esigenze tutela della loro incolumita' sarebbero stati tutti destinati nella sede di Roma della Regione, in attesa che siano individuate "definitive sedi di servizio fuori dall'Isola". Lo afferma in un comunicato il sindaco dei dipendenti Cobas-Codir, che "invita il governo regionale a sospendere l'assegnazione del personale in questione in uffici non idonei e propone l'immediata destinazione dei lavoratori stessi presso sedi (per esempio i tribunali) gia' dotate di sistemi di sicurezza idonei a ospitare personale sottoposto a particolari tutele". Il sindaco ricorda che "la legge regionale 6/2005, prevede gia' la possibilita' di assegnare personale regionale in posizione di comando presso ogni ufficio dell'Amministrazione della giustizia ordinaria e delle giurisdizioni speciali in Sicilia, come gia' avviene per circa 200 dipendenti regionali. Pertanto, la Regione al fine di potere raggiungere i propri obiettivi potrebbe assegnare il personale presso uffici giudiziari presenti in Italia, attraverso un'apposita convenzione tra ministero della Giustizia e Regione siciliana che estenda oltre lo Stretto - suggerisce il Cobas-Codir - il limite territoriale siciliano"