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14/07/2015 06:25:00

Marsala, la nuova tragedia familiare. Mamma e figlia si tolgono la vita. Il racconto

 Vivevano come in simbiosi. Le sofferenze della figlia, erano anche quelle della madre. Ieri, come abbiamo raccontato,  avrebbero aspettato che il padre di famiglia uscisse di casa per andare a lavorare, dopo pranzo. Poi avrebbero ingurgitato una dose mortale di psicofarmaci. Prima hanno scritto un bigliettino spiegando che loro, mamma e figlia, stavano per farla finita, stanchi di quella vita senza pace e senza riposo.
E’ una tragedia senza precedenti, che squarcia un caldo pomeriggio di luglio, quella di ieri a Marsala. Due donne, madre e figlia, si sono suicidate, probabilmente con una dose letale di psicofarmaci. La tragedia è avvenuta in via Archimede, nei pressi di Porticella. La scoperta dei cadaveri è stata fatta intorno alle 19, ma è probabile che la morte risalga ad un paio di ore prima. . Vittime madre e figlia di 63 e 25 anni. Vivevano da poco meno di un anno in quella casa di Via Archimede, anche i vicini conoscevano poco la famiglia, ma avevano intuito dello strazio e dell'inferno in cui vivevano.  La giovane, invalida al 90%, soffriva di obesità e di una fortissima forma di depressione, che la costringeva all'uso di psicofarmaci. Sarebbe stata questa la causa della tragedia, secondo i parenti e gli amici, che raccontano di una famiglia umile e sfortunata, dato che la malattia della figlia era diventata anche un tormento per la madre. Da quelle parti la famiglia, dicevamo, abitava da poco. Ad accorgersi dei corpi senza vita è stato il padre e marito delle vittime, allarmato da una parente che più volte aveva chiamato a casa senza ricevere risposta. A confermare il suicidio ci sarebbe un bigliettino lasciato dalle due donne. Sul posto gli agenti della polizia di Marsala, e il medico legale, si attendono i risultati dell'autopsia per avere più contezza delle circostanze dell'accaduto.
Dopo aver scoperto i corpi, il marito, un ex carrozziere in pensione, in preda allo choc, è uscito di casa urlando e aggredendo la prima persona che ha incontrato in strada. Testimoni riferiscono che l'uomo, dopo essersi calmato, avrebbe detto: "Lo dicevano che l'avrebbero fatto, ma io non ci credevo".