Tramonta l’illusione del gelato siciliano alla conquista dell’America. Alla Sicilian Sun Food di Alcamo gli operai sono senza stipendio da tre mesi. E meno male che, poco tempo fa, la stampa aveva esaltato questa azienda. E già, perchè qualche mese fa era stata data la notizia che la società finanziaria americana “Firma” che opera nel compartimento dello sviluppo e produzione di prodotti alimentari attraverso la sua società “Sicilian sun corporation (LLC), che ha sede a Las Vegas, aveva preso in gestione la produzione della Sicilian sun food srl, con i due stabilimenti di Alcamo e Belpasso specializzati in prodotti alimentari di alta qualità: prodotti da forno, dolci surgelati e gelato artigianale destinati da giugno al mercato Usa. Tutto era stato celebrato con articoli altisonanti: gli americani scelgono il gelato siciliano, la Sicilia sbarca in America, eccetera…
E invece, tanto per cambiare, finisce con gli operai che non sono pagati.
La “Siciliana sun foods srl” di Alcamo fornisce prodotti a marchio proprio e Carrefour – Italia, Auchan e Conad, nel 2014 ha generato una crescita delle vendite del 40% e si prevede un potenziale di crescita del 100% nel 2015. Con la catena di negozi alimentari Kroger & co, è stato chiuso un contratto pluriennale di 30 milioni: 10 milioni di euro nel 2015 e 20 milioni di euro nel 2016. L’ordinativo riguarda 21 containers con due milioni e mezzo di vaschette di gelato artigianale nei gusti limone, stracciatella, caffè.E allora perchè gli operai non vengono pagati? I dipendenti di Sicilian Sun Food da oggi sono in sciopero. Erano già in stato di agitazione: non ricevono lo stipendio da tre mesi. Lo rendono noto Mimma Calabrò, segretario generale della Fisascat Cisl Palermo Trapani e Domenico Rizzo, referente del presidio Trapaniche a tal proposito affermano “lo sciopero andrà avanti ad oltranza fino a quando non si risolverà la questione”. “Si aggiunga – continuano – che non è ancora stata erogata le 13° degli anni 2013 e 2014 e la 14° del 2013, 2014 e 2015 del con le conseguenti drammatiche ripercussioni sul reddito delle famiglie coinvolte”. “Temiamo, inoltre, che la mancanza di disponibilità finanziaria possa compromettere anche l’operatività dell’azienda stessa visto che sembrerebbero già venir meno gli acquisti delle materie prime e il pagamento dei fornitori. Registriamo, con rammarico, il silenzio dell’azienda alla quale, da tempo, abbiamo richiesto incontri anche per conoscere quali determinazioni intenderanno porre in essere, sapendo che – concludono i sindacalisti – siamo pronti ad attivare ogni opportuna iniziativa a tutela dei livelli occupazionali e dei loro redditi”