Il responsabile delle risorse umane della Belice Ambiente, Vito Di Giovanni, è stato rinviato a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Marsala, Francesco Parrinello per i reati di tentata estorsione e violenza privata. La notizia l'ha diffusa, tramite il suo sito, l'emittente televisiva di Mazara Televallo (qui il link):
Il rinvio a giudizio risale allo scorso 7 gennaio. Il processo, invece, prenderà il via domani mattina dinanzi al giudice monocratico lilibetano. I presunti fatti oggetto del procedimento risalirebbero al 2013 e le indagini sono state condotte dai carabinieri di Castelvetrano. Secondo l’accusa, il dirigente della Belice Ambiente avrebbe tentato, nella qualità di responsabile delle risorse umane della società, di costringere un dipendente a desistere dal pignoramento promosso nei confronti della stessa società: pignoramento da poco meno di ventimila euro, somma vantata dal dipendente così come sentenziato dal giudice del lavoro con sentenza emessa nel 2012. Sempre secondo l’accusa, Di Giovanni non sarebbe riuscito nell’intento per cause indipendenti della propria volontà. Per quanto riguarda il reato di violenza privata, invece, per l’accusa il dirigente della Belice Ambiente, utilizzando la sua posizione predominante in seno all’azienda rispetto al dipendente, avrebbe minacciato lo stesso dipendente di non fargli erogare lo stipendio mensile e lo avrebbe costretto a tollerare il suo trasferimento presso la discarica di Campobello di Mazara, senza la preventiva cognizione delle mansioni che avrebbe dovuto svolgere.
Al processo si costituirà parte civile il dipendente in questione, rappresentato dall’avvocato Luciano Asaro. Di Giovanni è difeso, invece, dall’avvocato Vita Ippolito. Vito Di Giovanni era un consigliere comunale di Mazara del Vallo. Coinvolto in uno scandalo sull’utilizzo dei rimborsi da consigliere, patteggiò qualche anno fa una pena per peculato e si dimise da consigliere comunale. Vicino a Nicola Cristaldi, esponente politico di spicco a Mazara, oggi Sindaco della città, per lui fu pronto un ripiego niente male: un posto da dirigente nell’ Ato Tp 2 “Belice Ambiente”, quella che si occupa della raccolta dei rifiuti nella parte sud della provincia di Trapani, come responsabile della Tia e del personale. Il suo stipendio tabellare è di 1800 euro netti, al quale vanno aggiunti benefit e straodinari.