Cambia ancora giudice (stavolta da Sara Quittino a Lorenzo Chiaramonte) il processo all’appuntato della Guardia di finanza Biagio Foderà, mazarese, 42 anni, imputato per lesioni personali gravissime in danno della moglie: la 39enne Antonia Castelli, alla quale, secondo l’accusa, il 12 gennaio 2010, con calci e pugni, il militare delle Fiamme Gialle provocò la rottura della milza, poi asportata in ospedale. Le indagini sulla vicenda sono state condotte dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura. Nella prima udienza davanti al giudice Chiaramonte, il pubblico ministero Giulia D’Alessandro ha chiesto di riascoltare la Castelli. E ciò perché, dopo oltre cinque anni di silenzio (la donna ha sempre negato, infatti, che a picchiarla fu il marito), la moglie del finanziere si è decisa a parlare. Seppur con un momentaneo ripensamento (ritrattazione, probabilmente per timore di ritorsioni, della prima denuncia sporta a inizio estate 2015) e successivo recente cambio di rotta. Proprio sulla base dell’ultima denuncia, sporta per le continue “vessazioni” che la Castelli avrebbe continuato a subire dal marito, lo scorso novembre, per Foderà è scattata la misura cautelare del divieto di dimora a Mazara. Il militare ha perciò fissato la sua residenza alla Tenenza della Guardia di finanza di Castelvetrano, dove svolge servizio. Sulla richiesta del pm di riascoltare la Castelli, il giudice Chiaramonte si pronuncerà nell’udienza del 3 maggio. Nel 2010, Foderà avrebbe picchiato la moglie per gelosìa. Il “pestaggio” sarebbe avvenuto nella loro abitazione di Mazara. Imputati, per favoreggiamento, sono anche due cognati della coppia, Pietro Titone ed Elisabetta Ferreri, accusati di avere cercato di coprire le responsabilità del militare. Pare, per evitare che la storia venisse fuori e per “tutelare” i figli della coppia.