Non solo Pantelleria è salva, sono 27 i provvedimenti di rigetto da parte del Ministero dello sviluppo economico che in una nota spiega: «E' stata data piena attuazione» a quanto previsto dalla legge di Stabilità:«All’interno delle aree interdette», quelle entro le 12 miglia «Non insistono più istanze di permesso di prospezione, di permesso di ricerca e di concessione di coltivazione di idrocarburi».
“Credo che il risultato con la scelta di rigettare le istanze da parte del Governo – dice il sindaco Salvatore Gino Gabriele - sia più che positivo e propositivo in chiave futura, in un'ottica di salvaguardia delle nostre coste e del Mediterraneo in generale. Attendiamo adesso che il Governo chiuda definitivamente le trivellazioni nei nostri Mari”.
«Si tratta di un primo e concreto risultato – commenta il coordinamento nazionale no triv -, frutto della pressione di questi mesi in cui il governo ha tentato (senza successo) di evitare la consultazione con alcune modifiche inserite nella legge di stabilità. Ora, tuttavia, è necessario andare fino in fondo – proseguono i movimenti –. I provvedimenti di rigetto del governo riguardano solo i procedimenti in corso entro le 12 miglia marine, ma non i permessi e le concessioni già rilasciati, come per esempio il recente permesso di ricerca che interessa le Isole Tremiti».
“Pantelleria Ringrazia!! Ci sentiamo impegnati a sostenere – continua il sindaco Gabriele - la battaglia contro le trivellazioni, la consideriamo una battaglia di civiltà e di sostenibilità verso tutto ciò che ci circonda. Continueremo, come abbiamo sempre fatto, a monitorare a livello istituzionale questa vicenda senza mai abbassare la guardia.”
Mentre si attende di conoscere la data del referendum che il governo sembra intenzionato a non unificare con le amministrative in un unico election day, Legambiente, Wwf e Greenpeace chiedono in coro una «moratoria» per fermare qualsiasi tipo di estrazione di idrocarburi.
«Il Governo dimostri impegno e trasparenza anche per la tutela del mare oltre le dodici miglia – dichiara la presidente di Legambiente, Rossella Muroni – con una moratoria che blocchi qualsiasi autorizzazione a mare e a terra».
Di una «vittoria della mobilitazione» parla la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi che, chiedendo al governo di «abbandonare la via del petrolio», ricorda come il «problema sia ancora aperto», per esempio, nel canale di Sicilia e alle Isole Tremiti. Per il responsabile della campagna energia e clima di Greenpeace Italia, Andrea Boraschi, quella del referendum «rimane una partita aperta».