Neanche il sindaco Alberto Di Girolamo ha saputo resistere alla tentazione di comprare pubblicità su Bell'Italia, la rivista specializzata di turismo. Chi l'ha preceduto, Giulia Adamo che aveva comprato pagine e pagine spacciandole per grandi conquiste e interessamento della rivista per l'azione dell'amminsitrazione. Non era così, invece, e si rivelò tutto un bluff.
Ora cosa ha comprato il Comune di Marsala?
Il tutto parte da una “direttiva” dell'assessore al Turismo, Lucia Cerniglia, che “valuta positivamente” la proposta della F&B srl – società palermitana esclusivista per Sicilia e Clabria della Cairo Pubblicità - di comprare uno spazio pubblicitario sul mensile di Turismo e Cultura “Bell'Italia” “per essere destinata agli eventi della “Settimana Santa” di intenso significato religioso e di forte richiamo turistico” (si legge nella delibera). Si tratta di una pagina pubblicitaria che verrà pubblicata sul numero di Marzo, del formato 200x275, in occasione della Pasqua 2016. Il costo dell'operazione è di 1.650 euro.
L'amministrazione Di Girolamo, che si è sempre detta in “discontinuità” con l'amministrazione Adamo, non riesce quindi a rinunciare alla pubblicità su Bell'Italia. E cede alla tentazione.
Tre anni fa Giulia Adamo era nel pieno della sua verve organizzativa e spendeva più soldi per eventi e pubblicità che per riparare le strade. E scoppiò il caso delle 9 pagine su Bell'Italia. Perchè il sindaco Adamo spacciò la cosa come se fosse una illuminazione del mensile, un omaggio alla città. Invece non era così, faceva parte di un accordo commerciale.
Nove pagine in cui si raccontavano tutte le bellezze della città. Marsala che viene addirittura chiamata la “ piccola Parigi del Sud”. Ci sono le saline, il mare, i prodotti tipici, i monumenti, le chiese, il barocco, il vino e le cantine storiche della città. Tutta una serie di informazioni turistiche che accompagnano il lettore nelle meraviglie della città. E ci mancherebbe. Un mensile che ogni numero offre un focus sul bel Paese, su ciò che c’è da vedere. E non è una roba da niente, l’editore, Cairo, è uno dei più importanti in circolazione. Giulia Adamo era rimasta molto soddisfatta dell’interesse della popolare rivista turistica per Marsala. Adamo aveva anche invitato, pochi giorni dopo l’uscita del numero, il direttore della rivista Emanuela Rosa Clot. Il tutto con tanto di conferenza stampa alla presenza di albergatori, operatori turistici e interessati al comparto turistico. “Bell'Italia cerca di sottolineare il bello del nostro Paese, vuole essere uno stimolo per incentivare il turismo. Marsala è conosciuta in tutto il mondo per il vino, ma in pochi sanno che è ricca di monumenti da visitare, di archeologia, oltre al fatto di avere un mare stupendo ed un clima molto caldo fino a novembre”, aveva commentato la direttrice del mensile.
Eravamo nell'anno di Marsala Città europea del Vino, e la Regione aveva finanziato metà dell'operazione girando al comune 400 mila euro per organizzare una manciata di conferenze. Poi ecco che si scopre il bluff. Perchè quelle nove pagine derivavano da un accordo per due spazi pubblicitari costati circa 5 mila euro.
Ora Marsala torna su Bell'Italia. E la decisione arriva nei giorni in cui è nata una piccola polemica sulla partecipazione alla Bit, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano.
Giorni fa infatti il presidente dell'Ast, l'associazione strutture turistiche, Gaspare Giacalone, che è anche uomo del Pd, aveva lamentato l'assenza di Marsala alla Bit. La cosa è stata rilanciata anche da Antonio Vinci, consigliere comunale capogruppo del Pd, che ha chiesto conto e soddisfazione al sindaco, generando anche una certa insofferenza nel responsabile dell'Ast per la polemica di Vinci.
Alla Bit quest'anno ha partecipato, con un proprio stand, solo il comune delle Isole Egadi, gli altri della provincia di Trapani sono stati sistemati dentro il salone della Sicilia. Secondo alcune stime partecipare con un proprio stand sarebbe costato sui 10 mila euro. Soldi che il Comune di Marsala non può impegnare, e si è deciso di ripiegare su Bell'Italia. Magari ci esce un altro paragone.