L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato gli articoli del bilancio regionale. Il voto finale si terrà alla fine dell’esame dell’articolato della finanziaria. Il bilancio prevede stanziamenti, e dunque spese, per 12 miliardi e 746 milioni. Alcune di queste sono coperte al momento solo sulla carta, visto che su 500 milioni attesi da Roma manca ancora l’intesa istituzionale. E ciò comporta il congelamento di altrettante spese per Comuni e precari in primis.
In ogni caso il bilancio appena approvato stanzia per il fondo destinato a finanziare i precari 227,8 milioni. Mentre ai Comuni vanno 522 milioni, anche se solo 340 sono destinati a spese ordinarie di funzionamento (soprattutto stipendi e servizi). Per pagare il proprio personale la Regione spenderà nel 2016 oltre un miliardo e 338 milioni (budget che comprende anche le somme destinate alle pensioni). Per i forestali stanziati 145 milioni ma altri ne arriveranno attingendo dai fondi europei. Fra le altre spese spiccano quelle per i teatri: 22,4 milioni finanzieranno Orchestra sinfonica, Massimo e il fondo da mettere a bando per le altre strutture minori. Stabile e Bellini di Catania, teatro di Messina e Biondo di Palermo si divideranno altri 20,3 milioni.
Gli enti parco regionali avranno 4,9 milioni per i dipendenti e 13,9 per il funzionamento. Per i consorzi di bonifica stanziati 10 milioni (destinati ai circa mille precari). I Pip di Palermo potranno contare su 30 milioni. All’Arpa 2,9 milioni, all’Esa 12,9 e al Ciapi 2,3. Alla Sas, la partecipata più ricca di personale, andranno 44 milioni e alla Resais 23,7. Per l’attività di scuole e università in bilancio sono stanziati 44,2 milioni. Altri 35 per le comunità alloggio.
Alcune di queste voci sfrutteranno nel corso dell’anno incrementi grazie all’utilizzo di fondi europei e statali (è il caso dei forestali). Altre misure aggiuntive sono previste nella Finanziaria che il Parlamento inizierà a votare fra poco e che dovrebbe essere approvata entro fine settimana.
Tiene, dunque, al primo esame dell’aula, l’accordo trovato dai partiti di maggioranza durante la riunione nei locali dei gruppo Pd all’Ars, alla presenza dell’assessore Baccei. La maggioranza resiste anche dinanzi la richiesta di voto segreto presentata più volte dalle opposizioni ad alcuni emendamenti. Fra gli emendamenti respinti, quello del Mpa che sottraeva 41mila euro per le spese di viaggi e consulenze dell’ufficio di gabinetto del presidente della Regione. Alcuni degli emendamenti soppressi saranno riproposti in finanziaria.
Riguardo, invece, alla situazione economica degli enti locali e delle ex province siciliane, il governatore ha diffuso un nota in chiarisce: “Così come è stato detto fin dalle primissime battute dell’iter legislativo di approvazione della legge di stabilità 2016, il governo della Regione e le forze parlamentari di maggioranza, sono state sempre ben consapevoli della grave situazione in cui versano gli enti locali e le ex province dell’Isola. Perciò ha lavorato senza clamore per trovare una soluzione sostenibile”. Crocetta, insieme all’assessore all’Economia, Baccei e alle Autonomie Locali, Lantieri, ha formulato una riscrittura tecnica dell’articolo 8 della finanziaria che tratta della materia. “Anche quest’anno – continua Crocetta – il Governo garantirà comunque il finanziamento delle spese di investimento in misura pari a quello trasferito nel 2015, e cioè 115 milioni di euro per i Comuni e 30 milioni di euro per le ex province, nonostante l’impossibilità di contrarre un nuovo mutuo con Cassa Depositi e Prestiti per le note problematiche connesse al risanamento del bilancio regionale. I 145 milioni di euro complessivi, a valere sui fondi PAC, – conclude il governatore – sono da utilizzare quali spese di investimento per opere infrastrutturali da realizzare nel corso del 2016″.