“Non stavo realizzando quello che avrei voluto, allora ho lasciato”. Spiega così le sue dimissioni Antonino Barraco, fino a ieri assessore alle attività produttive, pesca e agricoltura, a Marsala. Nominato direttamente dal sindaco Di Girolamo, ad agosto, Barraco si è dimesso ieri, anche se era nell’aria da settimane che il suo incarico non sarebbe durato molto.
Nessuna diatriba politica, spiega il produttore vinicolo, nessuna divergenza di vedute. “Nessuno mi ha chiesto le dimissioni, nessuno mi ha fatto delle critiche per il mio lavoro. Me ne vado perchè non potevo lavorare, non potevo realizzare quello che avrei voluto, non sono riuscito a realizzare gli obbiettivi che mi ero prefissato”. Barraco se ne va quasi in silenzio, e lascia un ramo della pubblica amministrazione non molto organizzato. Poche risorse, sia umane che finanziarie, che non gli avrebbero permesso di lavorare. “Non ho avuto fondi a mia disposizione. Gli eventi che ho organizzato li ho fatti a spese mie. Come l’ultimo, l’incontro con Jasko Gravner, per cui il comune ha pagato solo il biglietto aereo”. E a proposito di questo incontro c’era il pienone alla sala conferenze della biblioteca, a differenza dell’incontro che si teneva quasi in contemporanea a San Pietro. Lì si parlava di pesca, e c’era l’eurodeputato Michela Giuffrida e l’assessore regionale alla Pesca e Agricoltura Antonello Cracolici, e una manciata di pescatori, addetti ai lavori, e qualche consigliere comunale. “Se l’incontro con quello che potrebbe essere il prossimo presidente della Regione è un fiasco, mentre c’erano tanti giovani ad ascoltare un anziano vignaiolo, questo dovrebbe far riflettere, la politica ha perso di credibilità” fa notare Barraco.
“Me ne vado perchè 6 assessori non possono lavorare con due dirigenti. Ho capito che è difficile amministrare. Non avevo un gruppo politico dietro a sostenermi, un gruppo che mi aiutasse nella programmazione. Senza fondi solo i ricchi possono fare politica”.
Barraco è un giovane imprenditore agricolo, che se non lavora non produce e non guadagna, e fa capire che stare dietro ai tempi della burocrazia non giova né a lui, né all’ente. Lascia una macchina amministrativa farraginosa, con la quale si scontra non solo l’amministratore ma anche il cittadino. Una macchina amministrativa che può far comodo a chi fa politica per professione, a chi è abituato a mettere del grasso negli ingranaggi dell’ente pubblico. “Per quello che è lo standard dell’Ente non stavo facendo male, il problema è che ci si può abituare facilmente a questi ambienti, a questi ritmi. E non sono i miei. Non mi piace far passare anni per un’idea”.
Il sindaco sapeva di questa insofferenza? “Sì, ne abbiamo parlato parecchie volte. Mi diceva che col prossimo bilancio si poteva trovare qualche soluzione per migliorare il settore”. Ma i tempi si facevano lunghi. Allora finisce l’esperienza. Il sindaco adesso dovrà scegliere un suo sostituto, ma non sembra una cosa imminente. Già ieri, Alberto Di Girolamo ha comunicato che al momento manterrà per sè le deleghe lasciate da Barraco. Potrebbe farlo per molto tempo, aspettando di risolvere le questioni aperte su quel fronte della pubblica amministrazione. Per la serie, se proprio questo ramo non ha risorse meglio non mettere nessuno a guidarlo al momento. “Non so come agirà il sindaco”, chiude Barraco. Intanto ci sono tanti che vorrebbero occupare un posticino nella giunta.
I gruppi in consiglio comunale hanno nel taschino l’appunto con le parole del sindaco in campagna elettorale, ossia che ogni gruppo a sostegno della sua amministrazione avrebbe avuto un rappresentante in giunta. Non ce l’ha, allora, Democratici per Marsala, il gruppo di Enzo Sturiano. Proprio lui era in giunta, ma ha deciso di farsi eleggere presidente del consiglio comunale la scorsa estate. Al suo posto subentrò proprio Barraco, dopo un tira e molla durato due mesi. Il gruppo che fa riferimento a Sturiano e Paolo Ruggirello ora ci può riprovare. Il sogno sarebbe inserire Ginetta Ingrassia, ma è una ipotesi molto lontana. Per i suoi trascorsi al fianco di Giulia Adamo, perchè non ha competenze specifiche in materia di agricoltura e attività produttive.
Non hanno un assessore Cambiamo Marsala: Nuccio, Licari, e Galfano (tecnicamente ancora del gruppo) sono i consiglieri della lista voluta dal sindaco. Se non ci sarà un nome di questo movimento, vorranno almeno essere presi in considerazione nella scelta finale. L’appunto con le parole del sindaco ce l’hanno nel taschino soprattutto Letizia Arcara e Oreste Alagna, che sono usciti dal Psi fondando un nuovo gruppo in consiglio comunale.
Il sindaco potrebbe tenere l’interim alle attività produttive per molto tempo, in sostanza, e appena possibile decidere di testa sua, come successo con Barraco. La maggioranza, vorrebbe però poter mettere bocca sulla decisione finale.