Il responsabile comunale della Democrazia Cristiana di Campobello di Mazara, Daniele Mangiaracina, preso atto dello stato di degrado in cui versa il parco archeologico delle Cave di Cusa e del vicino Baglio Florio, opera di ristrutturazione conservativa destinata a centro di servizi per i turisti, biasima l’operato dell’amministrazione comunale di Campobello poiché non ha ancora preso coscienza della grandezza e della ricchezza archeologica e paesaggistica del parco delle Cave di Cusa e delle possibilità che lo stesso può offrire ai nostri giovani in termini formativi e occupazionali e alle nostre imprese in crescita economica e sviluppo compatibile. L’attuale amministrazione comunale non si rende ancora conto che solo una seria programmazione di progetti e di servizi potrà far nascere quei circuiti culturali, (per esempio enogastronomici) necessari per il decollo turistico di Tre Fontane, Torretta Granitola e di tutta l’area selinuntina.
Si invita il sindaco Giuseppe Castiglione a prendere coscienza del fatto che il parco archeologico “Selinunte - Cave di Cusa” deve essere il fulcro attorno al quale deve girare l’attività politica della giunta e del consiglio comunale, attività che non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse naturali presenti nel nostro territorio; cosa che invece fa la politica della città di Castelvetrano dove le iniziative del sindaco Felice Errante hanno realmente migliorato l’organizzazione dei servizi e la promozione del territorio, aumentando vertiginosamente le presenze dei turisti e dei visitatori di Selinunte.
L’amministrazione comunale si dovrebbe attivare immediatamente per eliminare la grave situazione di disagio sociale e culturale che provoca indignazione profonda, nel vedere l’abbandono totale delle Cave di Cusa, patrimonio archeologico di inestimabile valore. La Democrazia Cristiana fa fatica a capire come mai non si valorizzi l’unico sito ancora intatto da circa duemila e quattrocento anni da dove gli antichi greci estraevano gli enormi tamburi di pietra che servirono ad erigere i templi di Selinunte.
Eppure durante la sindacatura di Daniele Mangiaracina, con la collaborazione dell’allora vice sindaco Lillo Giorgi e del professore Giovanni Isgrò, le Cave di Cusa furono valorizzate, sopratutto sul piano progettuale;
a cominciare dal protocollo d’intesa tra Pompeo e Mangiaracina, allora sindaci, di unire Selinunte e le Cave di Cusa in unico parco archeologico, sancito poi con decreto legge della regione siciliana;
proseguendo con la realizzazione del Baglio Florio e il finanziamento europeo per la progettazione esecutiva del percorso archeologico che unisce Selinunte alle Cave di Cusa;
ed infine l’allestimento di un vero teatro antico, tra quelle meravigliose pietre che sanno di eterno, per le attività col mondo della scuola, dell’arte e del teatro ma anche della scienza; era realmente cresciuta nella città di Campobello la sensibilità verso la cultura e il valore della legalità. Questo patrimonio di idee e iniziative che si stava realizzando con impegno e ottimi risultati sembra adesso essere stato totalmente dilapidato.
Daniele Mangiaracina