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26/03/2016 02:00:00

Campobello, Mangiaracina: "Maggior cura del Parco Archeologico e delle Cave di Cusa"

Il responsabile comunale della Democrazia Cristiana di Campobello di Mazara, Daniele Mangiaracina, preso atto dello stato di degrado in cui versa il parco archeologico delle Cave di Cusa e del vicino Baglio Florio, opera di ristrutturazione conservativa destinata a centro di servizi per i turisti, biasima l’operato dell’amministrazione comunale di Campobello poiché non ha ancora preso coscienza della grandezza e della ricchezza archeologica e paesaggistica del parco delle Cave di Cusa e delle possibilità che lo stesso può offrire ai nostri giovani in termini formativi e occupazionali e alle nostre imprese in crescita economica e sviluppo compatibile. L’attuale amministrazione comunale non si rende ancora conto che solo una seria programmazione di progetti e di servizi potrà far nascere quei circuiti culturali, (per esempio enogastronomici) necessari per il decollo turistico di Tre Fontane, Torretta Granitola e di tutta l’area selinuntina.
Si invita il sindaco Giuseppe Castiglione a prendere coscienza del fatto che il parco archeologico “Selinunte - Cave di Cusa” deve essere il fulcro attorno al quale deve girare l’attività politica della giunta e del consiglio comunale, attività che non può prescindere dalla valorizzazione delle risorse naturali presenti nel nostro territorio; cosa che invece fa la politica della città di Castelvetrano dove le iniziative del sindaco Felice Errante hanno realmente migliorato l’organizzazione dei servizi e la promozione del territorio, aumentando vertiginosamente le presenze dei turisti e dei visitatori di Selinunte.
L’amministrazione comunale si dovrebbe attivare immediatamente per eliminare la grave situazione di disagio sociale e culturale che provoca indignazione profonda, nel vedere l’abbandono totale delle Cave di Cusa, patrimonio archeologico di inestimabile valore. La Democrazia Cristiana fa fatica a capire come mai non si valorizzi l’unico sito ancora intatto da circa duemila e quattrocento anni da dove gli antichi greci estraevano gli enormi tamburi di pietra che servirono ad erigere i templi di Selinunte.
Eppure durante la sindacatura di Daniele Mangiaracina, con la collaborazione dell’allora vice sindaco Lillo Giorgi e del professore Giovanni Isgrò, le Cave di Cusa furono valorizzate, sopratutto sul piano progettuale;
a cominciare dal protocollo d’intesa tra Pompeo e Mangiaracina, allora sindaci, di unire Selinunte e le Cave di Cusa in unico parco archeologico, sancito poi con decreto legge della regione siciliana;
proseguendo con la realizzazione del Baglio Florio e il finanziamento europeo per la progettazione esecutiva del percorso archeologico che unisce Selinunte alle Cave di Cusa;
ed infine l’allestimento di un vero teatro antico, tra quelle meravigliose pietre che sanno di eterno, per le attività col mondo della scuola, dell’arte e del teatro ma anche della scienza; era realmente cresciuta nella città di Campobello la sensibilità verso la cultura e il valore della legalità. Questo patrimonio di idee e iniziative che si stava realizzando con impegno e ottimi risultati sembra adesso essere stato totalmente dilapidato.

 Daniele Mangiaracina