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27/03/2016 21:00:00

Il Partito Democratico di Mazara: quale Pasqua per la nostra città?

E' Pasqua, la festa che nella nostra tradizione cristiana rappresenta la pace, la rinascita e la resurrezione. E’ Gesù che risorge per salvare gli uomini che lo hanno condannato e ucciso. Sono state settimane difficili, queste ultime. Settimane attraversate da dolore, da immagini di morte e devastazione. E’ difficile cercare (e trovare) la speranza e il perdono tra le pieghe di vite distrutte, di sogni infranti, di certezze crollate inesorabilmente. Avevamo ereditato un mondo bello, imperfetto ma bello, e delle vite più o meno felici, grazie ai sacrifici di chi prima di noi aveva sconfitto la guerra e costruito la pace, aveva attraversato la miseria ma l’aveva vinta con il lavoro e con l’abnegazione, riscattando la povertà e costruendo benessere e ricchezza. Ci eravamo illusi che avremmo conservato quest’eredità per i nostri figli, che indietro non saremmo più tornati, che il peggio ce lo saremmo lasciati alle spalle. Ci eravamo convinti di poter costruire ponti, e villaggi globali, e vite a misura della modernità che avevamo faticosamente conquistato, e che il mondo intero sarebbe stata la nostra casa e quella dei nostri figli. Pensavamo che avremmo viaggiato, esplorato continenti e culture, osservato e capito, e introiettato tutto in un anelito compulsivo di fratellanza universale, che gli occhi dei nostri figli non avrebbero conosciuto miserie, guerre, paure, che non avrebbero visto il diverso negli occhi del proprio coetaneo, che avremmo sconfitto la fame, le carestie, gli stermini, i genocidi, le discriminazioni. I fatti degli ultimi giorni ci consegnano un Paese, e un mondo, affranto e sconvolto. Il terribile lutto delle ragazze dell’Erasmus che ci paralizza nel dolore del pensiero di giovani vite distrutte mentre corrono alla scoperta del mondo, la strage all’aeroporto di Bruxelles e la tempesta emotiva e la rabbia che ci fa sentire fragili e insicuri di fronte al terrore seminato da chi vuol stravolgere la nostra cultura e il nostro stile di vita, le tragedie infinite dei profughi con il loro carico di sofferenza e di morte, storie e immagini diverse di un’unica realtà, una realtà svuotata da ogni certezza e illusione, dove la parola futuro sveste i panni della speranza e assume quelli della paura. E la nostra città, Mazara, non è immune dalle difficoltà e dalle incertezze. E’ stata una settimana faticosa e difficile, solcata da ferite profonde, un lungo Venerdi di passione, che ha visto e vedrà decine di famiglie di lavoratori, di nostri concittadini, trascorrere le feste all’interno dell’aula consiliare, in segno di protesta per la mancata retribuzione del proprio lavoro degli ultimi sei mesi e per un futuro lavorativo pieno di incognite e di incertezze. Siamo vicini a questa famiglie, come tanti in questa città, con tutti i mezzi che abbiamo a nostra disposizione, lavorando affinchè possano ritornare nelle loro case con quello che gli spetta e con la loro dignità, riconosciuta e mai più calpestata, di onesti lavoratori. Rivolgiamo un pensiero a chi un lavoro non ce l’ha, a chi lo ha perso, a chi si è rassegnato e ha smesso di cercarlo, a chi è rimasto solo, a chi ha perduto qualcosa o qualcuno, a chi guarda al futuro come ad una minaccia piuttosto che ad una meravigliosa promessa da mantenere. Auguriamo a tutti i nostri concittadini una Pasqua di serenità e di pace, a chi vive momenti difficili di non arrendersi, a chi porta pesi pesanti sul cuore di non smettere mai di sperare che prima o poi tornerà a splendere il sole.

Il Partito Democratico di Mazara