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24/05/2016 17:15:00

Marsala. Galfano lancia l'allarme sul Museo Archeologico. Licari: "Riaprire la ludoteca"

A Marsala il Museo Archeologico Regionale Lilibeo rischia il declassamento. E' l'allarme che lancia il consigliere comunale Arturo Galfano con una lettera inviata al sindaco Alberto Di Girolamo.

“A causa dell'assenza totale della deputazione marsalese all'Assemblea Regionale Siciliana, si rischia di sminuire l'importanza storico culturale delle nostre aree archeologiche vanificando tutto il lavoro svolto negli anni passati, anche dall'attuale Consiglio Comunale, per qualificare il patrimonio archeologico della città” scrive Galfano prendendosela indirettamente con la deputata Pd Antonella Milazzo.
Questo è quanto racconta Galfano.

Il Parco archeologico di Lilibeo - Marsala si configura sia come parco urbano sia come parco a “rete”, nel quale ogni singola area archeologica costituisce una tappa del percorso all'interno dell'antica città punica che ha nell'area di Capo Boeo il polo più esteso e significativo.
Con Decreto dell'Assessore dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana n.1501 del 28 maggio 2015 (D.A. che si allega in copia) veniva individuata l'area del Parco Archeologico di Lilibeo – Marsala e nelle more della ricostituzione del Consiglio Regionale dei Beni Culturali e Ambientali, tenuto ad esprimere parere, all'art. 2 dello stesso D.A. veniva stabilito che con successivo decreto si doveva provvedere alla istituzione del Parco cosi come previsto dal comma 7 dell'art. 20 della legge regionale n.20 del 2000.
Tutto ciò sarebbe stato il giusto riconoscimento dei nostri siti archeologici e avrebbe consentito migliori condizioni di fruibilità a scopi scientifici, sociali, economici e turistici. Invece, nello scorso mese di Marzo, al fine di ridurre del 30% le postazioni dirigenziali con la conseguenziale riduzione della spesa pubblica, il Presidente della Regione Rosario Crocetta ha predisposto lo schema per la rimodulazione dell'assetto organizzativo dei Dipartimenti Regionali (art. 49 comma1 della L.R.9//2015) che prevede l'istituzione dei Poli Museali e in particolare per quanto ci riguarda la creazione del “Servizio Polo Regionale di Trapani e Marsala per i siti culturali Parco Archeologico di Lilibeo. Museo Agostino Pepoli” dove verrebbero accorpati, con decorrenza 1 luglio 2016, tutti i musei dell'intera provincia come Marsala, Trapani, Mazara ed altri

 

 

 

Dallo schema di cui sopra si evince che, grazie ai suoi rappresentanti all'Assemblea Regionale Siciliana, la città di Trapani con il suo Museo Agostino Pepoli avrà la Direzione del Polo Museale, senza tenere conto del fatto che il Baglio Anselmi di Marsala con la presenza della Nave Punica, della Nave Romana, e degli altri relitti e reperti archeologici costituisce uno dei più importanti, forse il più importante polo museale navale del Mediterraneo.
Non tenendo conto, altresì, che l'area archeologica di Marsala è costituita da un Parco di 28 ettari, al cui interno si trova anche il Baglio Tumbarello, recentemente espropriato, ristrutturato e inserito nel percorso espositivo come museo didattico e multimediale, non ancora aperto al pubblico. Si fa presente che i locali del piano superiore sarebbero il luogo ideale per ampliare gli uffici che sarebbero necessari per la costituzione del Polo.
Purtroppo per la nostra città nessuno ha fatto rilevare che il Museo di Marsala ha avuto nel 2015 quasi il doppio dei visitatori paganti (18.897) rispetto al Museo Pepoli che di visitatori paganti ne ha avuto (10.859) e quindi anche un maggiore incasso.
Per quanto sopra, basterebbe far risaltare i dati esposti per dare al Parco Archeologico di Marsala il ruolo centrale che gli spetta di diritto, avendo tutti i requisiti, ma mancante, purtroppo, di una deputazione locale alla quale non si chiede la luna ma solo di essere in grado di mettere a conoscenza della situazione gli organi regionali competenti; la nostra città è sempre stata terra di conquista, e anche oggi i politici della Provincia vengono a Marsala a raccogliere consensi, molti, tantissimi consensi che finiscono nel nulla senza portare alcun beneficio alla comunita' marsalese, ma esclusivamente alla loro città di origine.
Signor Sindaco, sono certo di in un suo intervento presso il Presidente Crocetta affinché venga attuato quanto previsto dal D.A. n.1501 del 28 maggio 2015 e dare autonomia gestionale al Parco archeologico di Lilibeo, o in applicazione dei poli museali, dare al Museo Archeologico di Marsala il Servizio della direzione del Polo museale in provincia di Trapani.

 

Nel frattempo la consigliera Linda Licari, collega di lista di Galfano, ha presentato un atto d'indirizzo per ripristinare la ludoteca comunale.

 

Dall’esigenza di diversi genitori che in mancanza di spazi ludici pubblici idonei anche ai più piccoli si sono incontrati, nel corso degli ultimi mesi, nei locali della biblioteca comunale favorendo attività di’integrazione e socializzazione anche tra bambini e mamme di diversa nazionalità.

Considerato che questi genitori hanno sollecitato più volte la riapertura della ludoteca comunale operativa nei locali di San Pietro fino a qualche anno fa.

Ritenuto che in molti comuni le ludoteche comunali sono realtà consolidate e che consentono il diritto al gioco e all’interazione anche alle fasce più deboli che diversamente non avrebbero possibilità di interagire con altri coetanei se non in momenti scolastici.

Si invita l’amministrazione a ripristinare la ludoteca comunale come spazio indispensabile per i piccoli fruitori e i genitori che avranno la possibilità di dedicarsi liberamente alle attività ludiche, di trovare compagni di gioco, anche di diversa nazionalità, offrendo l’opportunità di socializzare e di integrarsi giocando.

La ludoteca è uno spazio che contribuisce alla formazione dell’individuo, allo sviluppo dell’autonomia e della responsabilità, educa al rispetto delle regole, alla convivenza civile, all’incontro con l’altro. Spazio ideale della libertà, dell’immaginazione, della fantasia e della creatività.

La ludoteca comunale inoltre non comporterà costi per l’amministrazione, in quanto sarà autogestita dagli stessi genitori che chiedono solo un luogo pubblico fruibile a tutti i bambini, senza distinzione di nazionalità, classe sociale, religione e senza sostenere costi per le famiglie.