L'associazione Peppino Impastato di Salemi sosterrà il NO al prossimo referendum costituzionale. Con lo stesso spirito con cui i partigiani ci hanno consegnato la Costituzione, noi ci impegneremo a proteggerla e a custodirla con tutte le nostre forze, contro le minacce incombenti di una classe politica prepotente, nel nome di una Resistenza che ancora oggi continua. Questo non vuol dire di certo che vogliamo restare fossilizzati al testo del 1948, senza tener conto delle nuove esigenze di una società in continua evoluzione e senza voler apportare i dovuti
miglioramenti; tuttavia riteniamo che una eventuale revisione, solo se necessaria, debba essere fatta con criterio e nel rispetto dei principi che i padri costituenti hanno voluto tramandarci. Pertanto, innanzitutto, in termini di mera correttezza costituzionale, consideriamo inopportuno che un parlamento, eletto con una legge (c.d. Porcellum) dichiarata incostituzionale dalla Consulta (vedi sent. 1/2014), approvi una riforma di così
grande portata (verranno modificati 47 articoli della Costituzione) e non condividiamo affatto il modo con cui il Governo si sia imposto nell'approvazione di tale legge costituzionale.
La Costituzione non si cambia a colpi di mano della maggioranza, ma attraverso un procedimento che raccolga attorno a sé un vasto consenso da parte di tutte le forze politiche in Parlamento, senza far prevalere interessi politici o partitici incentrati su personalismi.
Deve essere ben chiaro che non si sta votando per confermare o per far cadere un Governo, ma si vota il futuro della nostra Democrazia!
Una riforma maldestra, come lo è effettivamente quella in questione, porterebbe ad un sistema confuso e pericoloso, consegnando nelle mani dell'Esecutivo gran parte dei poteri, depotenziando le autonomie territoriali (Regioni e Province), accrescendo i conflitti di attribuzione delle competenze, alterando il bilanciamento tra gli organi costituzionali, con un Senato non più eletto direttamente dal corpo elettorale e privo di effettivi poteri, facendo venir meno la tutela di un pluralismo e disincentivando sempre di più la partecipazione dei cittadini all'esercizio dei pubblici poteri. Inoltre la combinazione di questa riforma costituzionale con la legge elettorale (c.d. Italicum) da poco approvata, porterà ad una verosimile deriva autoritaria, con una forte distorsione della rappresentanza, e contrassegnerà il passaggio da una democrazia rappresentativa ad una c.d. "democrazia d'investitura". Quindi, alla luce di tali circostanze sfavorevoli, insieme all'A.N.P.I. e ai Comitati per il No al Referendum Costituzionale, ci faremo promotori di questa battaglia in difesa della Democrazia e della Costituzione. Vi chiediamo di seguirci e di unirvi a noi, se avete a cuore la nostra giusta causa e il nostro futuro...
La Costituzione è in pericolo, solo noi possiamo salvarla! Grazie per l'attenzione.
I ragazzi e le ragazze dell'Associazione "Peppino Impastato" di Salemi.
L'Anpi trapanese costitiusce il comiato per il NO - Anche Anpi Trapani per il Così come in tutta Italia, anche l’ANPI della provincia di Trapani costituisce il comitato per il NO al referendum sulle riforme costituzionali, in osservanza ad un preciso dettato scaturito dai congressi sezionali, provinciali e, in ultimo, dal Congresso Nazionale.
E’ bene rimarcare che la decisione di aderire alla Campagna referendaria per il NO è stata adottata dal Comitato Nazionale del 21 gennaio u.s. con una netta e precisa maggioranza; che tale decisione è stata ribadita praticamente in tutti i Congressi provinciali e sezionali dell’ANPI, con rarissime eccezioni.
L’ANPI, che conta fra i suoi iscritti la quasi totalità dei partigiani viventi e gli antifascisti, ribadisce che è assolutamente lecito e normale che vi siano, all’interno dell’ANPI stessa, anche opinioni dissenzienti, ma che il dissenso deve essere mantenuto nei limiti della circolare del 5 marzo 2016, là dove afferma: «Abbiamo sempre affermato che la nostra è un’Associazione pluralista, per cui è normale anche avere opinioni diverse. Altra cosa, però, sono i comportamenti. Ovviamente, non sarà “punito” nessuno per aver disobbedito, ma è lecito chiedere comportamenti che non danneggino l’ANPI e che cerchino di conciliare il dovere di rispettare le decisioni, con la libertà di opinione».
Ai nostri dirigenti che condividono posizioni diverse chiediamo unicamente di astenersi ad avere ruoli organizzativi di primo piano nei comitati per il Si.
Invitiamo tutti i Democratici, antifascisti, Partiti, Associazioni, singoli cittadini ad aderire al costituendo comitato per il No al referendum. A tutti lanciamo un appello a mantenere la campagna referendaria nei confini della democrazia e della correttezza, dando assoluto ed esclusivo primato ai contenuti; invitiamo tutti i nostri iscritti a dedicare ogni impegno affinché si realizzi un’ampia e completa informazione di tutti i cittadini, sulle ragioni del NO e sui contenuti della riforma in discussione.
Il referendum è un diritto dei cittadini e delle cittadine ed è uno strumento di democrazia: è necessario che tutti lo rispettino e si adeguino alla necessità di consentire una piena conoscenza dei reali problemi in discussione, senza prevaricazioni e senza l’uso di dichiarazioni provocatorie ed offensive. L’ANPI tutta è impegnata a garantire che questo importante esercizio di democrazia si svolga con estrema correttezza e parità di condizioni, in modo che davvero la parola conclusiva spetti al popolo.