La "notizia" si diffonde da cellulare di in cellulare su whatsapp. Una voce di donna dice che i Nas stanno eseguendo decine e decine di campioni su carne prelevata in diversi supermercati della catena Conad Giaconia di Palermo e provincia. "Ho l'ufficio invaso da campioni. Non potete capire cosa hanno portato - afferma la donna - i frigoriferi che stanno scoppiando e i Nas che aspettano il dissequestro. Sono tutti chiusi nei laboratori di chimica dell'Istituto zooprofilattico che stanno eseguendo le analisi. Se inceneriscono la cosa e grave". Insieme al messaggio si è diffusa la "vox populi" che si tratterebbe di un contagio di carbonchio. Ma sia l'Asp sia l'Istituto zooprofilattico smentiscono categoricamente questa circostanza.
"Quella che sta circolando in queste ore su whatsapp non è altro che una bufala costruita ad arte e non c'è nessun allarme di carni infette provenienti dai supermercati Conad", dice il direttore sanitario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, Santo Caracappa.
In realtà si tratta di controlli effettuati dai Nas sulla tracciabilità ma non c'è nessun allarme, spiegano dall'Istituto zooprofilattico. "Abbiamo avuto dei controlli - dichiara al sito Madonie News Francesco Giaconia - normali controlli di routine che periodicamente vengono effettuati. Sono stati prelevati dei pezzetti di carne macinata per essere analizzati. Siamo certi che i nostri supermercati non usano solfiti né nitrati. Siamo sereni sull'esito degli esami di laboratorio".
"Siamo preoccupati per il futuro dei 500 dipendenti del Gruppo - aggiunge Giaconia - e non possiamo fare finta di niente rispetto a questo tam tam che si è messo in moto. Abbiamo dei sospetti - continua Giaconia - su chi avrebbe divulgato l'audio, per una sorta di vendetta nei nostri confronti, saranno gli organi inquirenti ad individuare i responsabili ed assicurarli alla Giustizia". Il titolare della catena dei supermercati annuncia una denuncia alla polizia postale, così come hanno fatto i titolari di Prezzemolo&Vitale.
E già sul tavolo della Polposte di Palermo, che ha la competenza su tutta la Sicilia occidentale, è già stato depositato un primo esposto da parte di uno dei soggetti coinvolti. Le ipotesi di reato che potrebbero profilarsi sono quelle di diffamazione e procurato allarme. La Polizia postale sta lavorando
in stretto contatto con gli uomini del Nas per capire cosa sia accaduto e nelle prossime ore invierà un'informativa alla procura della Repubblica.