Oggi, 25 novembre, si celebra la "Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne", istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999. Questa data fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell'Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981, per ricordare l’assassinio, nel 1960, delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana. Secondo i dati dell'Onu, si stima che nel mondo, una donna su tre sia vittima di violenza o tentativo di violenza nel corso della sua vita. In Italia gli ultimi dati ISTAT sono più che sconfortanti e quotidianamente vengono confermati dai fatti di cronaca. Dall'inizio dell'anno sono 116 i casi di femminicidio, nel 2015 il tragico bilancio si era fermato a quota 128.
I numeri e i dati dell’Istat ci dicono che sono 6.788.000 le donne vittime di violenza in Italia e il 31,5% hanno un’età compresa tra i 16 e i 70 anni. Tra le vittime di violenza il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. Altro fenomeno assimilabile alla violenza è lo stalking. Sono 3 milioni 466 mila le donne che lo hanno subìto nel corso della vita, e di queste, 1 milione 524 mila l'ha subìto dall'ex partner, 2 milioni 229 mila da persone diverse dall'ex partner.
Fin qui i dati raccolti dall’Istat sono drammatici, ma c’è comunque un aspetto positivo in questo quadro sconfortante. Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza e la voglia di denuniare da parte delle donne. Se nel 2009 solo il 14,3 % delle donne considerava reato la violenza subita dal partner, ora la percentuale è salita al 29,6%, e sono quasi raddoppiate le denunce alle forze dell’Ordine (da 6,7% a 11,8%), così come le donne che si rivolgono ai circuiti di aiuto (dal 2,4 al 4,9%).
E’ in calo inoltre sia la violenza fisica sia la sessuale, dai partner e ex partner (dal 5,1% al 4% la fisica, dal 2,8% al 2% la sessuale) come dai non partner (dal 9% al 7,7%). Il calo è particolarmente accentuato per le studentesse, che passano dal 17,1% all'11,9% nel caso di ex partner, dal 5,3% al 2,4% da partner attuale e dal 26,5% al 22% da non partner.
I casi nel trapanese - Maria Anastasi, 39 anni, casalinga, madre di tre figli, incinta all'ottavo mese quando è stata barbaramente uccisa a colpi di pala e poi bruciata nell'estate del 2012. Per quell'omicidio sono stati condannati in primo grado all'ergastolo il marito, Salvatore Savalli, e l'amante Giovanna Purpura. Nel dicembre del 2013 ancora violenza contro una donna, ancora un omicidio in provincia di Trapani, quello di Uwadia Bose. La donna di trentotto anni, madre di due gemelli di 4 anni, di giorno svolgeva l’attività di parrucchiera nel capoluogo, mentre, da alcuni mesi, la sera raggiungeva Trapani e si prostituiva, fino all’alba, in Piazza Ciaccio Montalto. Il suo cadavere venne rinvenuto nei pressi del cimitero comunale di Custonaci, la mattina del 24 dicembre dietro ad un chiosco per la vendita di fiori. Le indagini degli inquirenti hanno portato all’arresto e all’imputazione per omicidio del lavapiatti Alessandro Bulgarella.
E' stata una strage invece quella di via Omero, sempre a Trapani, nel gennaio 2012. Dove un uomo, Pietro Fiorentino ha ucciso la moglie Stefania Mighali di 39 anni, la figlia Daniela di 8 anni, la suocera Nunzia Rindinella di 77 e il cognato disabile Hans di 55 anni. Poi ha dato fuoco alla casa, è salito sul terrazzo e si è lanciato nel vuoto.
Le iniziative - A Marsala l'amministrazione comunale ha scelto il tema "Il Welfare e le Donne”, nella consapevolezza che il benessere femminile si possa promuovere garantendo anche più servizi. Questa mattina al Convento del Carmine, ore 9.30 sarà inaugurata la 2^ Mostra fotografica “Rompiamo il Silenzio”. Sabato 26 novembre, due gli appuntamenti in calendario. A Sappusi (ore 9,30) si inaugura il “Parco Giochi”, completo di arredi e di servizi per l'infanzia. “Si rende pienamente fruibile un sito educativo altamente sensibile, a beneficio dei piccoli e delle loro famiglie”, aggiunge l'assessore Clara Ruggieri che cura gli aspetti sociali dell'iniziativa. Va detto altresì che la ristrutturazione prima e il parco giochi poi sono stati finanziati con fondi ministeriali (PAC), per un importo complessivo di circa 180 mila euro. La giornata di sabato – Convento del Carmine, ore 17 – si chiude con il seminario “Donne e rappresentanza”, in collaborazione con l'UDI di Trapani. Domenica 3 dicembre, il programma dell'iniziativa ”Il Welfare e le Donne” si concluderà con la premiazione dei vincitori del Concorso fotografico “Rompiamo il Silenzio”.
A Castelvetrano si svolgerà nell’aula magna “Antonella Moceri”, un convegno dal tema “Lo stalking e gli atti persecutori contro le donne, prospettive per combattere il fenomeno”. Proprio nella giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’Istituto scolastico “G.B. Ferrigno” rende memoria alla sua insegnante e svolgerà una conferenza sul tema degli atti persecutori.
Interverranno la Dirigente scolastica Maria Prestia, il sindaco di Castelvetrano Felice Errante la psicologa Alessandra Messina, il Commissario di Pubblica Sicurezza Alessandro Scardina e Franco Messina quale avvocato penalista.
A Castellammare ieri è stato firmato un Protocollo d’intesa tra il Comune e lo Sportello Donna che diventa Centro Anti Violenza. Una rete promossa dal Comune con la polizia municipale, le scuole Mattarella Dolci, Pascoli e Pitrè, l’ufficio Servizi Sociali comunali e la psichiatria infantile dell’Asp. Il progetto è stato finanziato con il fondo regionale per le politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità, per il contrasto della violenza di genere “per la nascita di nuovi centri anti violenza e per la relativa formazione”. «Per la prevenzione ed il contrasto alla violenza di genere il centro ha avuto un recente ulteriore finanziamento di diecimila euro da parte della Regione con il progetto “Orme di donna”.
Il presidente della commissione Pari Opportunità, Patrizia Gioia, sottolinea che «le vittime di femminicidio aumentano in maniera inaccettabile dunque occorre sensibilizzare ma anche creare strutture di supporto idonee e qualificate.
L’Asp di Trapani ha attivato per l’anno scolastico 2016/2017 la rete per la lotta alla violenza di genere.
“Da anni ormai il Dipartimento Salute Mentale di questa azienda – ha detto il direttore generale dell’ASP Fabrizio De Nicola - sta portando avanti diverse attività nella lotta alla violenza di genere, in particolare nei confronti di donne e minori, per mantenere alta la soglia del valore della salute mentale, vera e propria barriera per arginare i comportamenti a rischio che possono far scaturire atti improvvisi di estrema aggressività Purtroppo la cronaca, anche di questi giorni, dimostra quanto molto si deve ancora fare in questo campo”.
Secondo il responsabile delle Attività di Prevenzione del dipartimento Salute mentale Antonio Sparaco, che coordina il progetto, “Nel nostro paese, nell' ultimo quinqennio, le donne vittime di violenza sono circa 200 ogni anno e la gran parte di queste, circa l'80%, avvengono nell’ambito familiare ed affettivo. I numeri epidemiologici delle patologie correlate, ci impongono azioni preventive specifiche sanitarie per arginare danni psicofisici irreparabili”. Quest'anno, insieme al dirigente provinciale dell’Ufficio scolastico regionale, Luca Girardi, sono stati individuati cinque istituti: Rosina Salvo di Trapani, Pietro Ruggeri di Marsala, Piersanti Mattarella di Castellammare del Golfo, I.S.I.S.S. R. D’Altavilla di Mazara del Vallo e Alberghiero Florio di Erice Valle. Le azioni previste saranno orientate a una formazione specifica per 40 ragazze per ciascun istituto scolastico, con l'obiettivo di acquisire abilità utili al riconoscimento dei segnali primordiali di violenza.
Nadia Saverino, assessore alla Persona del Comune di Alcamo: “Fermarsi a riflettere, per ricordare la giornata contro la violenza sulle donne serve a tenere sempre vivo il pensiero che, i soprusi e i maltrattamenti contro le donne purtroppo sono all’ordine del giorno. Il femminicidio è espressione di un disagio sociale che - continua l’assessore - non può più essere ammesso per una società che, nell’era della globalizzazione, dovrebbe aver raggiunto ormai un livello di civiltà tale da non poter più tollerare episodi di violenza, prepotenza ed aggressività contro le donne di ogni razza ed appartenenza religiosa".
Valentina Colli (Unione Donne Italiane Trapani):"Dobbiamo essere consapevoli che, per combatterla, c’è bisogno di un cambiamento culturale che deve essere promosso anche attraverso provvedimenti amministrativi che promuovano un rafforzamento del sistema dei servizi, pubblici e convenzionati, organizzati in rete su tutto il territorio; adottare le norme regolamentari che promuovano realmente una cultura segnata da un diverso rapporto tra i generi contrastando il femminicidio quale negazione della soggettività, dei diritti fondamentali, della dignità delle donne, agendo sul piano della prevenzione e del contrasto della violenza, e della tutela delle vittime.
La violenza non è fatto privato, che avviene unicamente tra le mura domestiche, ma come fenomeno continuamente generato e riaffermato anche dalle politiche istituzionali – educative, sociali ed economiche – e dalle narrazioni stereotipate prodotte dai media. La violenza sulle donne, quindi, non può più essere trattata in termini emergenziali e securitari, laddove si tratta di un problema complesso, stratificato e, quindi, strutturale".