Tra le regioni d’Italia, la Sicilia risulta essere al settimo posto, assieme alla Toscana, per la qualità dei servizi erogati in una classifica stilata dall’Agenas, agenzia nazionale per i servizi sanitari.
La classifica, ratificata poi dal Ministero della Salute, vede la Regione Sicilia salire di qualche gradino perché cambia l’ambito di valutazione che non è più con i Lea ( livello essenziale di assistenza) ma attraverso i PNE ( programma nazionale esiti). Sono stati valutati, infatti, un insieme di indici a partire dalla sicurezza alla qualità delle cure alla efficienza.
Il nuovo sistema, denomianto Treemap, permette di valutare le diagnositiche, le cure garantite al cittadino, i piani terapeutici e gli interventi preventivi.
In questo quadro di insieme le Regioni italiane dotate di più strutture e che hanno raggiunto livelli alti, tanto da guadagnarsi i primi posti della classifica, sono la Lombardia , la Valle d’Aosta e il Friuli Venezia Giulia, segue la classifica, appunto, la Sicilia e la Toscana che, a parimerito, si guadagnano il settimo posto.
La Regione Sicilia, infatti, ha il 30% di strutture di alto livello e tra le Regioni del sud del Paese è la prima in classifica. Grande la soddisfazione dell’assessore regionale alla Sanità, Baldo Gucciardi, che afferma di mirare ancora a livelli migliori e soprattutto a mettere mani ad una rete ospedaliera efficiente per i cittadini, alla quale si sta già lavorando.
Anche la Cgl Medici ha espresso compiacimento per i risultati raggiunti riconoscendone i meriti per avere avuto, l’assessore alla Sanità, “la schiena dritta” e per avere inteso portare avanti una politica slegata dalla politica campanilistica.
“ Si tratta di un risultato eclatante – afferma Gucciardi- che dà conferma dei progressi del nostro servizio sanitario regionale.”
Soddisfazione anche da parte del direttore generale dell’ASP di Trapani, Fabrizio De Nicola, che sostiene che “ già la riduzione dei dati della mobilità extra regionale avevano dato un segnale di come la nostra assistenza ospedaliera sia percepita in crescita anche dai nostri cittadini. La certificazione di Agenas ne è il sugello.”
Di diverso avviso la Cimo, il sindacato dei medici, che dice che “questa operazione è solo una operazione di facciata che lasciare amarezza perché le aree di emergenza in Sicilia sono da terzo mondo”