14,30 - Due anni e mezzo di reclusione, questa la pena inflitta a Michele Licata, imprenditore marsalese ex re delle sale da ricevimento. Licata è stato condannato per lottizzazione abusiva dei terreni della zona di Torrazza, una zona vincolata, su cui cominciò a costruire un albergo in tre strutture spacciandole, sulla carta, per opifici. La sentenza è stata letta poco fa al tribunale di Marsala. Il giudice ha disposto anche la confisca dei terreni di Licata che saranno dati al Comune di Petrosino, costituitosi parte civile. Michele Licata è stato assolto dagli altri capi d'imputazione, quelli sulla realizzazione, abusivamente, di una strada e del lido sulla spiaggia di Torrazza.
7,00 - E' attesa per oggi la sentenza del processo che si tiene a Marsala per l'imprenditore Michele Licata per il caso della lottizzazione abusiva a Torrazza, nel Comune di Petrosino. Voleva costruire un albergo con piscina e campo da golf in una zona umida protetta. E per mascherare tutto aveva giustificato la costruzione dell'albergo dichiarandolo come un "caseificio".
Nell'ultima udienza hanno fatto le loro conclusioni le parti civili, Legambiente, con l'avvocato Giovanni Gaudino, e il Comune di Petrosino, con gli avvocati Valerio Vartolo e Giuliano Pisapia.
Mentre per la difesa hanno parlato l'avvocato Carlo Ferracane e l'avvocato Pensabene Lionti. Per la difesa, “non c’è stata lottizzazione abusiva. Non si può contestare questo reato a Michele Licata per l’area di Torrazza.Non sono stati, infatti, realizzati picchettamenti o tracciate vie”.
"A Licata dovrebbero fare un monumento, altro che un processo" ha detto Pensabene Lionti in udienza. Va detto che Licata sono stati sequestrati beni per 130 milioni di euro. Ma lui non si è perso d'animo, ed è di nuovo all'opera, con la famiglia, tra cooperative che gestiscono l'accoglienza dei migranti, hamburgher, e gestione di altre sale ricevimento.
Il Comune di Petrosino, nel processo che si conclude oggi, ha chiesto 350.000 euro di risarcimento danni.