“L’attività di deposito rifiuti presso l’area del depuratore è avvenuta limitatamente a sfalci di potatura del verde pubblico perché impossibilitati a conferire presso la Sicilfert. In qualche caso sono stati accatastati pezzi di plastica o copertoni, recuperati presso il litorale e successivamente trasportati sul posto tramite scarrabili, fino al prelievo effettuato dal personale della Belice Ambiente”.
E’ questo ciò che hanno sostento davanti al giudice Lorenzo Chiaramonte del Tribunale di Marsala, i sei testi chiamati a deporre dal pm Volpe, nel corso della nuova udienza del processo per violazione ambientale, che vede imputati il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone, il vicesindaco Marcella Pellegrino, l’ex assessore Luca Badalucco, tre dipendenti comunali Gaspare Anastasi, Maurizio Giuseppe Cocchiara e Vincenzo Tumbarello e un dipendente di Belice Ambiente, Giacomo Pantaleo.
I testi intervenuti in aula, gli impiegati del Comune di Petrosino Michele Vinci, Nicolò Sammartano, Ettore Amato, Andrea Pantaleo, Enrico Orofino e il comandante della Polizia Municipale Giuseppe Pace, hanno confermato che la procedura era regolarmente autorizzata dagli uffici comunali competenti. La prossima udienza del processo, che vede Legambiente costituita parte civile, è stata fissata il 13 settembre prossimo.