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08/06/2018 06:00:00

Grazie a Dio, è l'ultimo giorno di campagna elettorale a Trapani e in provincia

 Ci siamo, per Trapani  è l'ultima giornata di campagna elettorale, oggi a mezzanotte si chiuderà la corsa per Primo Cittadino e per la carica di consigliere comunale.

Qualcuno ha voluto sottolineare come sia stata difficile questa volta la ricerca del consenso.
Troppe liste, in totale tredici, più di trecento i candidati per Palazzo Cavarretta e appena ventiquattro le seggiole libere.
Domenica le urne si apriranno alle 7 del mattino e si chiuderanno alle ore 23, si vota nella sola giornata del 10 giugno. Poi, dalle 23, lo speciale in radio e in tv su Tp24.it e su Rmc 101, fino alle 15 di lunedì. 

E' un banco di prova per i partiti e i movimenti che si sono affermati alle ultime elezioni nazionali del 4 marzo.
Trapani dovrebbe essere grillina, il 50% degli elettori per le Politiche si è espressa in tal senso. C'è in crescita la Lega, che adesso è al Governo con Matteo Salvini Ministro dell'Interno.
A Trapani, unico Comune superiore ai 15 mila abitanti in questa tornata, si vota con il sistema maggioritario a doppio turno, il ballottaggio è previsto il 24 giugno.
La città avrà il suo sindaco dopo un anno di commissariamento, lascia Palazzo d'Alì Francesco Messineo, esperienza quella trapanese che non rimpiangerà.
Oggi i candidati sindaco chiuderanno la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie della città, Vito Galluffo lo farà a Villa Margherita dalle 21.30 in poi, Giacomo Tranchida a Piazza ex Mercato del Pesce alle 22.
Giuseppe Mazzonello per i Cinque Stelle, tra conferenze di approfondimento e passeggiate per incontrare i cittadini, ha avuto in suo sostegno i parlamentari regionali, da Valentina Palmeri a Giancarlo Cancelleri per accellerare sulla volata finale.
A fianco di Bartolo Giglio l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, Sovranista doc, amico di Livio Marrocco. Ad elezioni amministrative concluse per la Lega a Trapani si aprirà, quasi certamente, una nuova stagione a trazione Marrocco.
Peppe Bologna toccherà domani tutti i punti della città, molte care le frazioni e le periferie da dove la sua campagna elettorale mesi fa è partita.
Tutti e cinque i candidati presentano delle caratteristiche amministrative e caratteriali diverse. Hanno una visione strategica di sviluppo differente, i loro programmi lo dicono espressamente.
Eppure è stata una competizione macchiata da situazioni che avrebbero potuto essere discusse in altre sedi, non tingendo di giallo una corsa alla carica di sindaco senza poi, però, dire nulla.
Sono state convocate delle conferenze stampa che non hanno dipanato alcuna matassa, cercando di alimentare confusione e chiacchiericcio.
E in questo non è stato furbo Galluffo, non lo è stato nemmeno Tranchida, hanno iniziato un botta e risposta dove ad ascoltarsi erano solo loro e qualche candidato delle relative liste.
Se avessero chiesto, ad un passante delle centralissima via Fardella, cosa abbia capito di tutto quello che è stato detto avrebbero avuto la loro risposta: niente.
Del resto non si cambiano le tendenze elettorali o le competizioni convocando i giornalisti, non si cambia il risultato del 10 giugno pestando il terreno del dubbio.
Di questo la città non aveva bisogno. I programmi sono stati allestiti e spesso dimenticati su una sedia, senza aprire nemmeno la prima pagina perchè troppo indaffarati a parlarsi addosso e a screditarsi tra di loro.
Ecco, a Trapani poteva essere evitata la pessima figura, si chiama rispetto per gli elettori. Il film c'è chi lo vede, c'è chi lo scrive e poi c'è chi si pensa attore e lo interpreta.

La città avrà un sindaco e un consiglio comunale eletto, qualcuno metterà la bandierina della vittoria, come il PD che ha, negli anni, osteggiato Tranchida per la sua capacità di catalizzare il consenso. Oggi sono sulla stessa barca, consapevolmente sanno che nulla hanno a pretendere da un Tranchida sindaco che non è governabile, caratterialmente ingestibile. Avranno messo la bandierina della vittoria e poi in corso d'opera ne vedremo delle belle.

Sarà una sfida interessante quella di domenica, alle 23 subito dopo la chiusura delle urne si apriranno le operazioni di scrutinio, i giochi saranno fatti.
Querele, denunce e mascariamenti a parte la città, finalmente, avrà il suo sindaco.

Trapani è, al momento, una città senza guida, a tratti triste, che si trascina a fatica tra le molteplici emergenze.
C'è bisogno di un sindaco gentile che sia dispensatore di speranza e di concretezza, che della parola smart faccia il suo buongiorno.
Che cambi il volto deforme come il ritratto chiuso in soffitta di Dorian Grey, un viso deturpato dalla rabbia e dalla scelleratezza passata, anche dalla incapacità elevata a merito.

La città non ha bisogno del meno peggio ma di un Primo Cittadino che sappia con autorevolezza essere guida certa per la rinascita, faro per tutta la provincia.
Trapani ha bisogno di una rivoluzione ma che sia gentile, che non alteri i toni e che non sia confusionaria. Non sui candidati ma sugli elettori ricade una grande responsabilità: scegliere il futuro.