Citati direttamente a giudizio dalla Procura, sono finiti sotto processo tre tecnici e un costruttore accusati di concorso nella lottizzazione abusiva dell’area alle spalle della spiaggia di Torrazza costata già una condanna (2 anni e mezzo di reclusione) all’imprenditore Michele Licata.
Alla sbarra, davanti al giudice monocratico Matteo Giacalone, sono finiti gli architetti Giovanni Giuseppe Cammarata, tecnico “storico” di Licata, Gianluigi Pirrera e Gian Piero Lentini, progettista dello stabilimento balneare, e il costruttore Giuseppe Sciacca.
Tutti, secondo l’accusa, avrebbero avuto un ruolo nel progetto di “cementificazione” della zona di Torrazza. E fu per il loro coinvolgimento nell’inchiesta che Michele Licata - il cui impero economico è crollato a seguito dell’indagine della Guardia di finanza che ha messo in evidenza una mega evasione fiscale e truffa allo Stato – nel corso del suo processo decise di non sottoporsi più all’interrogatorio davanti al giudice Chiaramonte.
La prima udienza del processo “Cammarata + 3” è saltata per un impedimento degli avvocati difensori. La prossima il 28 settembre. Anche in questo caso, il Comune di Petrosino, rappresentato dall’avvocato Valerio Vartolo, si costituirà parte civile. A rappresentare l’accusa sarà il pubblico ministero Antonella Trainito.