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14/11/2018 06:57:00

Marsala, il duplice omicidio alla Concasio. In appello condannato solo Domenico Centonze

 Un solo colpevole per duplice omicidio dei tunisini Rafik El Mabrouk e Alì Essid, di 31 e 34 anni, uccisi con due colpi di fucile, la notte del 3 giugno 2015, in contrada Samperi,di fronte l’ex distilleria Concasio.

Per la Corte d’assise d’appello è il 43enne pastore marsalese Domenico Centonze, la cui condanna a 20 anni di carcere inflitta nel settembre 2016 dal gup di Marsala Francesco Parrinello è stata confermata.

Assolto “per non aver commesso il fatto”, invece, il cugino Pietro Centonze, di 49 anni. A difendere i due imputati, cugini del capomafia ergastolano Natale Bonafede, sono stati gli avvocati Diego e Massimiliano Tranchida, Luigi Pipitone, Raffaele Bonsignore e in appello anche il fiorentino Luca Cianferoni. “Siamo soddisfatti solo a metà” hanno dichiarato, ieri, gli avvocati Diego e Massimiliano Tranchida. Le due vittime, i cui corpi caddero a terra in uno spiazzo trasformato in discarica abusiva, viaggiavano su un ciclomotore. Il Pg aveva chiesto la conferma delle due condanne, che erano state inflitte con rito abbreviato. E quindi con sconto di pena di un terzo. Dalle indagini dei carabinieri di Marsala è emerso che la notte in cui fu commesso il duplice omicidio, all’interno del night “Las Vegas” di Mazara, El Mabrouk ebbe un violento diverbio con Domenico Centonze, che nel locale sarebbe arrivato in compagnia di una ballerina romena, che poi si sarebbe intrattenuta con il nordafricano, scambiandosi i numeri di telefono. La gelosia, quindi, sarebbe stato il movente dell’omicidio. La tesi dell’accusa è stata sempre contestata dalla difesa, che in appello è riuscita a far riaprire l’istruttoria dibattimentale per l’acquisizione di nuove prove scoperte dopo la sentenza di primo grado. Studiando, infatti, gli atti di un altro procedimento (operazione antimafia “Visir”), e in particolare le attività di intercettazione e videoriprese, la difesa ha sostenuto che la ricostruzione dei movimenti dei due imputati effettuata dai carabinieri di Marsala non coincide con quanto emerso dalle intercettazioni del Ros. Secondo la difesa, insomma, i cugini Centonze, al momento dell’omicidio, non erano nella zona di Samperi. Una tesi che ha convinto solo a metà i giudici d’appello.