Il 28 aprile si avvicina e la campagna elettorale per le amministrative 2019 è prossima all’avvio ufficiale.
Dopo due anni di commissariamento a causa dello scioglimento per mafia e la recente dichiarazione di dissesto finanziario del comune, la città riprenderà in mano la possibilità di eleggere democraticamente la propria amministrazione.
Sono giorni in cui le novità potranno fiorire una dopo l’altra ma, al momento in cui scriviamo, coloro che hanno annunciato la loro candidatura a sindaco sono:
Luciano Perricone, alla guida di una coalizione fatta da quattro liste civiche (tre in meno rispetto alle mancate amministrative del 2017): Castelvetrano Futura (lista collegata all’ex sindaco Felice Errante), Le Ali per Castelvetrano (collegata a Giovanni Lo Sciuto), Amo la mia Città e Liberi e Indipendenti che è il movimento civico dello stesso Perricone;
Enzo Alfano, ex direttore di banca, proposto dal meetup di Castelvetrano come candidato sindaco del Movimento 5 Stelle;
Davide Brillo, giovane avvocato, ex massone, alla guida di Fratelli d’Italia;
Con ogni probabilità, dovrebbe aggiungersi anche Alessandra Cascio, candidata sindaco per la Lega.
Difficile dire cosa accadrà nell’area del centro sinistra. Il momento è cruciale ed in questo periodo si sono svolti diversi incontri per decidere il relativo candidato a primo cittadino.
Abbiamo chiesto a Monica Di Bella, segretario del circolo Pd di Castelvetrano, che tipo di identità potrebbe avere questa coalizione e se davvero il Pd potrebbe rinunciare al simbolo, costituendo una lista civica.
Noi puntiamo molto sulla questione morale – ha risposto - che credo debba essere uno dei cardini principali per la rinascita di una città difficile come la nostra. La rinuncia al simbolo dando vita ad una lista civica, permetterebbe di convogliare le varie anime vicine alla sinistra che però non si riconoscono in toto nel partito. Mi riferisco ad aree come la Cgil, Legambiente, Sinistra per Castelvetrano…
Quali altre liste farebbero parte della coalizione?
Beh, oltre alla nostra lista (nel caso rinunciassimo al simbolo), partiremmo dall’assetto del 2017, con Città Nuova, Obiettivo Città, Castelvetrano Avvenire, alle quali si aggiunge l’Udc e La Nostra Svolta (che fa riferimento a Tommaso Bertolino).
Nella squadra assessoriale presentata da Perricone c’è suo zio, Giovanni Lentini. Che commento si sente di fare?
Mio zio ha fatto una scelta personale. Il fatto che siamo parenti non comporta necessariamente il condividere le stesse idee e le stesse valutazioni politiche.
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Perricone, candidato sindaco della continuità errantiana, sostenuto da Giovanni Lo Sciuto, ha infatti presentato anche i suoi assessori:
Franco Messina, l’avvocato penalista leader del comitato “Orgoglio Castelvetranese”, che dal suo profilo Facebook, ha commentato: “La motivazione è quella di proseguire con incisività nell’impegno in difesa della nostra cittadina, già profuso negli ideali del Comitato Civico Orgoglio Castelvetranese, dal quale ho dovuto sospendermi da vice presidente. L’orgoglio di essere castelvetranese non deve morire mai!”.
Una sospensione che si aggiunge a quella del segretario del comitato Rosalia Ventimiglia, candidata nella lista Le Ali per Castelvetrano. E forse anche del presidente Antonio Colaci, se il suo orbitare intorno alla lista Città Nuova (che invece farebbe parte di una coalizione opposta) si tramutasse in una candidatura;
Salvatore Ficili, l’avvocato che pochi giorni fa aveva abbandonato il Meetup per non aver condiviso le modalità di scelta del candidato sindaco da parte di dieci attivisti che avevano votato a scrutinio palese (ne avevamo parlato qui) Enzo Alfano;
Giovanni Lentini, noto avvocato già eletto consigliere alla Provincia di Trapani nel 1990 con 4699 voti e, come dicevamo, zio di Monica Di Bella;
Rosa Alba Montoleone, ex preside dell’istituto alberghiero “Virgilio Titone”;
Miralba Riggio, ingegnere di Menfi, che ha già collaborato col comune di Castelvetrano nel 2016
Certo, una squadra eterogenea, senza apparente colore politico.
E’ la continuità che cambia pelle.
Egidio Morici