Un giovane di Salemi, M.M., di 22 anni, è stato assolto (“il fatto non sussiste”) dal gup del Tribunale per i minorenni di Palermo Antonina Pardo dall’accusa di violenza sessuale, minacce, lesioni e violenza privata in danno di una cuginetta.
A difendere M.M. è stato l’avvocato Calogera Falco. La vicenda, sul piano giudiziario, aveva avuto un primo punto fermo nel dicembre 2016, quando il gup Salvatore Caponnetto aveva disposto il proscioglimento (“non luogo a procedere”), giudicando carenti gli elementi di prova acquisiti.
A quella decisione si oppose, però, puntando su una questione formale (una mancata notifica ad una parte offesa), l’avvocato Giuseppe Ferro di Gibellina, legale della ragazza che dichiarò di aver subito un tentativo di violenza sessuale dal cugino, all’epoca dei fatti (fine maggio 2014) minorenne anche lui. Avrebbe compiuto 18 anni circa tre mesi dopo. E la Cassazione, nel novembre 2017, dispose la ritrasmissione degli atti al pm presso Tribunale per i minorenni. “La Cassazione, però – spiega l’avvocato Calogera Falco – non si espresse nel merito dei fatti, ma su una questione formale”. Fu questo il “grimaldello” che consentì all’avvocato Ferro di arrivare al processo, che è stato celebrato in abbreviato. Il procedimento era stato avviato dopo la denuncia della presunta vittima, di due anni più giovane dell’accusato. La ragazza aveva raccontato che M.M., mentre altri due cugini si trovavano nella stanza accanto, l’avrebbe spinta sul letto, immobilizzandola e provocandole lividi alle braccia, e poi, per impedirle di gridare e chiedere aiuto, le avrebbe messo una mano sulla bocca. Baciandola, quindi, sul collo, contro la sua volontà, le avrebbe fatto il classico “succhiotto”. Infine, avrebbe tentato di sfilare i pantaloncini alla ragazza, che però riuscì a divincolarsi e a sfuggire alla violenza carnale.