Calogero Martire, candidato sindaco a Castelvetrano, promosso al turno di ballottaggio. Affronterà il candidato dei 5 Stelle Enzo Alfano. Si aspettava questo risultato?
Il risultato è andato oltre ogni previsione positiva. Siamo soddisfatti. Essere al ballottaggio significa avere raccolto i frutti del lavoro che abbiamo fatto. La gratificazione della gente è la cosa più importante per uno che si impegna in politica e si propone in campagna elettorale. Un grazie a tutti i cittadini e ai candidati in consiglio comunale.
I 5 Stelle sono andati male ovunque in queste elezioni amministrative, tranne a Castelvetrano. Per il vice premier Di Maio il risultato di Castelvetrano è motivo di vanto tant'è ha esultato dicendo “siamo al ballottaggio nella città di Messina Denaro”. Questa attenzione le mette un po' di pressione?
No, nessuna pressione. Non mi piace neanche l'appellativo che ha dato Di Maio alla nostra città. Castelvetrano è la città dei templi e degli ulivi, per definizione. Se noi vogliamo riprendere quello splendore che ci ha sempre contraddistinti dobbiamo toglierci questo marchio brutto dalla testa, per farlo dobbiamo prima essere credibili e proporci in maniera adeguata. Se anche gli addetti ai lavori ci additano con il marchio della città di Messina Denaro ci verrà davvero difficile. Quindi cominciamo a lavorare per la città dei templi, degli ulivi, delle cose belle, del patrimonio artistico e culturale che abbiamo.
Il Movimento 5 Stelle ha sempre puntato molto sulla lotta al sistema, tutti coloro che non sono con loro, gli avversari, fanno parte del sistema, della vecchia politica. Si è creata questa lotta tra politica e antipolitica, quella dei 5 Stelle. Come si fa a scardinare questa modalità? Cosa fare per far capire ai suoi elettori che lei non è il vecchio, non è il sistema?
Penso che gli elettori lo abbiano capito. Il Movimento 5 Stelle a Castelvetrano non rappresenta più un elemento di novità e a tutti gli effetti si è mosso come un partito. Tant'è che tutti i candidati al suo interno hanno ottenuto un numero considerevole di voti, frutto di accordi politici che hanno fatto. Non esiste politica e antipolitica, esistono persone che mettono la propria esperienza al servizio del territorio.