“La Sicilia sta vivendo un’importante stagione di riforme che ci consegneranno una nuova Regione, moderna, efficiente ed attenta allo sviluppo ed alla formazione dei giovani.
Dopo la legge sulla semplificazione amministrativa, ieri l’Assemblea regionale siciliana ha varato due leggi molto attese. La prima sul diritto allo studio mette la Sicilia al passo con il resto delle regioni che già da tempo avevano legiferato in materia, la seconda sul sostegno alla pesca, risponde alla esigenze delle marinerie siciliane e disciplina anche le norma sugli approdi e i porti turistici. Quest’ultima riforma è una risposta al settore della pesca ma anche un forte richiamo al Governo nazionale che nella distribuzione delle quote tonno, di fatto, ha imposto la chiusura di Favignana con le relative conseguenze sul piano economico ed occupazionale.
Con il varo di queste tre leggi si è avviata la stagione delle riforme su cui il governo Musumeci scommette per il futuro dei siciliani con determinazione, coerenza e rigore morale”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc a Palazzo dei Normanni. “In calendario c’è già per la prossima settimana la riforma sui rifiuti che, insieme al Piano rifiuti, segnerà – aggiunge Lo Curto - una svolta decisiva per l’intero sistema nelle cui pieghe irrisolte si sono annidati pericolosi interessi criminali.
Mi preme sottolineare – prosegue Eleonora Lo Curto – per quanto attiene la legge sul diritto allo studio, quanto sia importante, la visione unitaria che pervade la legge nel sostenere i nostri studenti nel loro percorso formativo, sostenuto anche con fondi extra regionali. Non è un caso, e di questo ringrazio l’assessore Lagalla e la Commissione V dell’Ars, che sia stato definito all’interno dell’articolo 27, comma 3, come le scuole di primo e secondo livello di istruzione, grazie proprio ai fondi extra regionali ed al lavoro in rete, possano reclutare personale esterno qualificato per sostenere i progetti che si attiveranno a favore dei soggetti disabili, per la pratica di attività sportive e per l’apprendimento di lingue straniere. Infine, con una punta di orgoglio – conclude Lo Curto – sottolineo come la sostituzione nel testo della legge della parola tolleranza con inclusione esprima un disegno pedagogico che vale anche per la politica”.