Nasce il primo movimento per lo sviluppo e l’incremento del turismo a Marsala, “Marsala destinazione turistica”. Fabio Alba si è fatto portavoce di una community che raggruppa 400 persone tra ristoratori, albergatori e operatori turistici di Marsala. Come nasce questo Movimento?
Io lavoro nel turismo da 16 anni e ho sempre sentito la solita lamentela, che non si fa abbastanza sul turismo. La riflessione che abbiamo fatto è che non c’è nessuno nella pubblica amministrazione che lavora nel turismo, che sappia quali sono regole e meccanismi del comparto.
Il movimento avrà uno “sfogo” elettorale allora?
Sì, il Movimento nasce ora in vista elezioni amministrative del prossimo anno a Marsala. E’ apolitico tendenzialmente, ma stiamo creando una community di normali cittadini sensibili al tema del turismo ed operatori del turismo. Espressione di questo movimento sarà team di professionisti che lavorerà ad un programma. Ci sarà un portavoce, e sotto le elezioni verrà presentato ai candidati programma e portavoce, che sarà indicato come assessore al turismo. Presenteremo le nostre idee ai candidati sindaco, il nostro pacchetto programma-assessore, e chi lo dovesse sposare, non solo a parole, ma per iscritto, avrà il nostro sostegno elettorale. Poi però le idee verranno concretizzate.
Insomma: albergatori, ristoratori, operatori del turismo scendono in campo.
Ho una cultura anglosassone, pochi giri di parole. Il movimento vuole essere mezzo di aggregazione degli operatori del turismo. Negli anni il comparto turistico non si è interessato molto alla politica attiva e forse deve cominciare a farlo per tentare di cambiare le cose.
Che ci dice sull’aeroporto di Trapani Birgi, anche secondo lei la crisi del turismo non è dovuta solo all’aeroporto?
Certo. La città si è concentrata troppo sull'aeroporto e ha abbandonando il resto. Dobbiamo sempre considerare che Taormina e Cefalù hanno aeroporti molto distanti, intanto la genta va e continua a tornarci. Dobbiamo creare la destinazione Marsala. Il problema dell'aeroporto è parallelo a quello dell'assenza di un marchio, di una destinazione turistica.
E come si crea?
La nostra macro idea è creare una destinazione turistica. Migliorando immagine della città, servizi ai turisti, creando attrazioni turistiche, che di anno in anno si vanno a modificare. Bisogna puntare sul marketing della città. Non considerando solo i mezzi classici, ma oggi si parla di influencer, social media marketing.
Cosa hanno sbagliato gli amministratori sul “brand” Marsala?
Questa amministrazione non ci ha mai pensato alla destinazione turistica. Un tentativo lo aveva cominciato l’amministrazione Adamo, che pensò al marchio Marsala Cuore del Mediterraneo, forse dovremmo riprenderlo.
Il profilo del futuro candidato sindaco?
Buon comunicatore, deve aver maturato esperienze all'estero, conoscere almeno l’inglese, aperto ai nuovi metodi di comunicazione. Deve credere che la città possa essere rilanciata partendo dal turismo. Marsala e la provincia di Trapani non hanno preso spunto da Dubai. A Dubai hanno capito che prima o poi il petrolio finirà, quindi sono stati lungimiranti nel creare qualcosa di unico che possa in futuro fare a meno del petrolio. Noi non abbiamo fatto la stessa cosa con l’aeroporto. Dovevamo considerare l’aeroporto come il nostro oro nero, consapevoli che non sarebbe durato a lungo, ma nel frattempo creare qualcosa, la destinazione turistica, a prescindere dalle fortune di Birgi.