Finisce oggi la crisi dell’organico in provincia di Trapani. E’ arrivata l’ufficialità, oggi riapre la Sicilfert, l’azienda di trattamento dell’umido sequestrata mesi fa a Marsala.
Da oggi i Comuni della provincia di Trapani possono portare i rifiuti nell’impianto di contrada Maimone.
È stata infatti emanata un'apposita ordinanza dal Commissario straordinario del Libero Consorzio di Trapani dottor Raimondo Cerami che consentirà il conferimento della frazione umida verso la Sicilfert di Marsala, pronta ad accogliere circa 5mila tonnellate al mese di rifiuti prodotti dai Comuni delle Srr “Trapani Nord” e “Trapani Sud”.
La crisi dell’organico è scattata in tutta la provincia di Trapani mesi fa, quando la Sicilfert era stata sequestrata dai carabinieri per l’ipotesi di inquinamento ambientale e attività di gestione rifiuti non autorizzata.
La chiusura della Sicilfert aveva messo in grande difficoltà tutti i Comuni che vi conferivano i rifiuti. E proprio un paio di settimane fa, il sindaco Alberto Di Girolamo aveva lanciato l’allarme. “Rischiamo di essere sommersi dai rifiuti - disse il primo cittadino – se non vengono superati i problemi burocratici che stanno causando ritardi nella riapertura della Sicilfert”. In tutte le città la raccolta dell’organico era andata avanti a singhiozzo. A Marsala veniva garantita solo nel centro storico la raccolta porta a porta, e il conferimento nelle isole ecologiche. Non potendo conferire l’organico alla Sicilfert i Comuni erano costretti a trasportarlo in altri impianti, addirittura oltre lo Stretto, con costi enormi.
“Nella giornata di sabato, intorno alle 20, è arrivato il parere positivo dell'Arpa sulla bozza dell'ordinanza predisposta dal segretario del Libero Consorzio dott. Giuseppe Scalisi su indirizzo del Commissario straordinario Raimondo Cerami – spiega il sindaco di Partanna e presidente della Srr 'Trapani Sud' Nicolò Catania – e nella giornata di domenica 21 luglio il segretario del Libero Consorzio dottor Scalisi, con la collaborazione degli uffici preposti, si è subito messo al lavoro per rendere esecutivo il provvedimento in modo da poter riaprire già da lunedì 22 luglio la Sicilfert. I comuni della provincia di Trapani possono quindi tirare un sospiro di sollievo. Gli enti locali potranno iniziare il conferimento predisponendo un'apposita turnazione idonea ad eliminare da subito l'emergenza che si era venuta a creare”.
Sabato scorso la svolta dopo una riunione in Prefettura con il prefetto di Trapani Tommaso Ricciardi, i presidenti delle Srr Trapani Nord e Trapani Sud, rispettivamente il sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo e di Partanna Nicolò Catania, oltre a un rappresentante dell'Arpa, alcuni rappresentanti della Regione siciliana, dell'Asp, della società Trapani servizi, i vertici della Sicilfert e del Libero Consorzio nella persona del commissario straordinario Raimondo Cerami e del segretario dottore Scalisi.
I sindaci di Partanna e Marsala avevano chiesto al Commissario straordinario del Libero consorzio di autorizzare il conferimento di almeno 5 mila tonnellate al mese nell’unica struttura presente nel territorio. Una richiesta accolta proprio ieri.
Nel frattempo procede anche il percorso di attivazione di una campagna mobile nel Polo Tecnologico di Castelvetrano che sarà possibile solo in seguito all'ordinanza del Commissario straordinario del Libero Consorzio che ha individuato la società “Trapani servizi” come ente pubblico gestore. Per il completamento delle operazioni si attende solo il parere dell'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'Ambiente) perché tutti gli altri pareri sono stati acquisiti.
Il gip del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo dopo il dissequestro “a condizioni” disposto ai primi di giugno, riscontrando l’esecuzione degli interventi richiesti ha firmato giorni fa il provvedimento di restituzione dell’impianto, che quindi potrà riprendere l’attività a pieno ritmo.
La decisione del gip è arrivata a seguito della relazione dell’amministratore giudiziario Pietro Squadrito e di quelle dei consulenti (Motta, Pampalone e Nicolì) nominati dagli avvocati difensori della Sicilfert, Diego e Massimiliano Tranchida, che hanno espresso “soddisfazione” per la decisione del giudice Alcamo, che lo scorso 5 giugno aveva subordinato la rimozione dei sigilli posti il 24 gennaio dai carabinieri ad alcune condizioni.
La Regione Siciliana intanto tenta di correre ai ripari per evitare che crisi di questo genere si ripetano in futuro. E’ previsto infatti lo stanziamento di 103 milioni di euro per nuovi impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti in Sicilia. L’obiettivo della Regione è arrivare al 65% di differenziata entro il 21. La proposta dell’assessore regionale Pierobon è quella di aumentare la quantità di organico da trattare, cioè la frazione più consistente della differenziata, che una volta a regime dovrà salire a 600 mila tonnellate l’anno. Un bel balzo considerato che oggi in Sicilia gli impianti pubblici esistenti sono in grado di trattare circa 111 mila tonnellate all’anno, mentre quelli privati nel trattano 233 mila.
I finanziamenti saranno destinati alle Srr di quei territori che soffrono la carenza di impianti per il trattamento dei rifiuti organici. Le società e i Comuni decideranno dove realizzare i gli impianti e le tecnologie da adottare. Di queste somme nessuna andrà alla provincia di Trapani, che dispone già di impianti. Verranno destinati circa 30 milioni su Catania, altri 30 su Palermo, circa 25 milioni a Messina e 15 a Siracusa.
La realizzazione degli impianti permetterebbe lo stop delle crisi che si sono vissute in questi mesi con l’impossibilità di trattare la frazione organica e la necessità di spedire i rifiuti anche oltre la Sicilia con un aggravio dei costi e disagi nelle città.
I soldi per questa operazione arriveranno per 53 milioni di euro dai fondi Fesr 2014/2020 non ancora sfruttati. L’altra parte dal Patto per lo sviluppo della Sicilia.