Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/12/2019 19:46:00

Marsala, l'omicidio di Nicoletta. Bonetta: "Ecco come l'abbiamo uccisa". Le contraddizioni

Continuiamo ad approfondire cosa è successo oggi nel processo per l'omicidio di Nicoletta Indelicato. 

Prima di sentirsi male, oggi, in udienza, Carmelo Bonetta ha lanciato pesanti accuse contro Margareta Buffa: “Io ho sferrato a Nicoletta tre coltellate dopo averla colpita con un pugno. Il resto dei fendenti gli sono state inflitti da Margareta che poi ha preso la bottiglia con il liquido infiammabile che aveva in macchina e con un accendino ha appiccato il fuoco”.

Dichiarazione zeppa di contraddizioni, secondo l’avvocato Ornella Cialona che assiste l’imputata. E il legale prima che iniziasse la deposizione di Bonetta, aveva avanzato una richiesta: una perizia sulla trascrizione dell’intercettazione ambientale dove Margaretta avrebbe suggerito a Carmelo di far sparire il cadavere, mentre erano seduti nella sala d’attesa della caserma dei carabinieri di Marsala.

“Il contenuto – ha rilevato Ciaolona – è parziale”. L’avvocato Giacomo Frazzitta che assiste i familiari della vittima si è opposto. Deciderà la Corte.
Bonetta ha anche raccontato di “essere andato lì dove si fanno i riti per i gatti, perché mi piace il posto: "Lì ho fatto l’amore con Margareta”.

Con quel “lì” intendeva l’appezzamento di terreno di contrada Sant’Onofrio dove c’è una grotta per la pratica di riti satanici, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita della giovane uccisa con dodici coltellate e poi data alle fiamme.

Ha anche confermato di aver viaggiato nascosto nel portabagagli dell’auto di Margareta: “Se Nicoletta mi vedeva non saliva a bordo perché io e lei avevamo litigato”.

E il coltello utilizzato per commettere il delitto? “Lo aveva Margareta. E’ stata lei a decidere di uccidere Nicoletta”. Il motivo? Resta ancora oscuro.
Secondo il racconto di Bonetta, giunti nelle campagne marsalesi Nicoletta e Margareta sono scese dall’auto ed hanno raggiunto a piedi la grotta. Lì è entrato in azione l'uomo: "Ho dato un pugno a Nicoletta e lei è caduta a terra priva di sensi. Io le ho dato solo tre coltellate, il resto lo ha fatto Margareta”.

Poi il malore e la decisione del presidente Troja di rinviare il processo al prossimo 20 gennaio. Si terrà nell’aula bunker del Palazzo di giustizia e Carmelo Bonetta sarà ascoltato in videoconferenza.