Furto d’acqua e tentata frode in commercio sono le imputazioni per cui è stata condannata Ombretta Nizza, per diversi anni gestore del lido accanto le torri di San Teodoro. Un lido per lungo tempo al centro di polemiche e vicende giudiziarie che ha chiuso i battenti al termine della stagione estiva 2018. E ciò per la definitiva revoca della concessione demaniale.
Adesso, a condannare Ombretta Nizza è stato il giudice monocratico del Tribunale di Marsala Matteo Giacalone, che ha sentenziato un anno di reclusione e 250 euro di multa per furto di acqua (contestato l’allaccio abusivo ad una fontanella dell’acquedotto comunale), nonché ad 800 euro di multa per tentata frode in commercio. Questa seconda accusa è stata contestata perché nel menù del ristorante all’interno dell’ex lido non era specificato che il pesce servito era congelato (e nel corso di un controllo fu trovato pesce congelato).
Il giudice Giacalone ha sostanzialmente accolto le richieste del pubblico ministero Ignazia Uttoveggio. A difendere Ombretta Nizza è stato l’avvocato Giacomo Frazzitta, che nella sua arringa ha cercato di confutare le argomentazioni dell’accusa. Sostenendo, tra l’altro, che in estate, spesso, dalla fontanella non sgorgava acqua. Il legale ha, quindi, chiesto l’assoluzione dell’imputata. E in subordine il minimo della pena.
La spiaggia accanto le torri di San Teodoro è tornata ad essere “libera” nell’ultima stagione estiva. E da giugno a settembre è stata méta di numerosi bagnanti. La spiaggia, che per parecchi anni è stata gestita dalla coppia Ombretta Nizza – Giuseppe De Vita, è tornata ad essere di tutti dopo la definitiva revoca, da parte del Cga, della concessione demaniale.
Si è chiusa così, almeno per adesso, una stagione che ha visto polemiche di natura sia politica (relative alle autorizzazioni necessarie per condurre l’attività) che d’altro genere (prezzi piuttosto alti, carattere forse un po' troppo deciso dei gestori). Il Cga ha confermato quanto già stabilito in primo grado dal Tar, che nel febbraio 2018 aveva rigettato il ricorso presentato dai gestori del lido contro la revoca del decreto disposto dal competente assessorato regionale che nel 2011 aveva determinato la decadenza “per mutamento sostanziale non autorizzato e inadempienza degli obblighi”. In particolare, la decisione del Tar era relativa al mantenimento delle strutture ludiche da collocare in acqua che si sarebbero potute mantenere solo nelle ore destinate alla balneazione e poi smontare, per non interferire col transito dei mezzi pesanti che portano il sale dall’Isola Lunga. Le prime violazioni erano datate 2008 e l’assessorato regionale aveva autorizzato la Capitaneria di Porto ad avviare le procedure di revoca della concessione nel caso si fossero verificate altre condotte in contrasto con il codice di navigazione.
A questo link, invece, potete leggere alcune dichiarazioni di Ombretta Nizza sulle vicende del lido.