Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
06/01/2020 06:00:00

Marsala 2020. Di Girolamo verso il ritiro. Fici c'è. Si muove Ombra, e Giulia Adamo...

 Con l’ inizio di gennaio i cittadini marsalesi aspettano in trepidante attesa una schiarita sui nomi dei candidati sindaci.
Si alternano piogge a nubi.


In bilico c’è la candidatura del sindaco uscente Alberto Di Girolamo, che potrebbe tirare i remi in barca e decidere di non ricandidarsi. Lo stesso farebbe la giunta, che a questo punto al “liberi tutti” deciderebbe poi chi appoggiare.


Il famoso tavolo dei moderati è entrato in crisi da qualche mese, Massimo Grillo è ancora alla ricerca del metodo giusto che consenta di arrivare ad una scelta di equilibrio. Avrebbe voluto riprovare la sua di candidatura ma ha perso troppo tempo alla ricerca di equilibri politici.
Adesso c’è il quid di Renzo Carini, dopo la sua intervista a Tp24, gli animi si sono scaldati.
Si candida o no? L’intervista è chiara, le risposte idem. Salvo poi, Carini, fare un passo avanti e dieci di lato. Non vuole inimicarsi un altro candidato, Nicola Fici, suo parente acquisito. Questioni di famiglia. E allora che si fa?

 


La città li guarda, un balletto non degno nemmeno di una sagra dell’800.
Non c’è coraggio e non c’è nemmeno prospettiva politica, e soprattutto lo stesso Carini non riesce a comprendere che il tempo che lasci lo occupano gli altri sia in lunghezza che in larghezza.


Ha bruciato così tanto terreno che a coraggio non brilla di certo. Eppure il progetto c’è, la gente lo ferma continuamente per strada chiedendogli la candidatura, lo abbracciano e lo esortano, i consiglieri guarderebbero a lui con favore ma sono anch’essi stanchi di essere tenuti sulla graticola.
Dall’altra parte Fici ha avviato interlocuzioni con tutti i partiti politici, niente sigle, solo liste civiche e massimo cinque.
Ha le idee chiare, ed è stato lo stesso tavolo dei moderati a legittimare Fici chiedendogli di sondare il terreno, è pur vero che non c’è bisogno di avere nessuna bandiera di partito per capire che in molti sono del centrosinistra ad appoggiare Fici, e sul giovane ex consigliere comunale potrebbe confluire pure il notaio Salvatore Lombardo.


Come chiedergli adesso di fermarsi? La risposta la dovrebbero dare la coppia Massimo Grillo e Paolo Ruggieri, che sono rimasti incagliati nella loro stessa strategia. Una rete senza esca.
E il centrodestra? Fratelli d’Italia, Lega, Udc e Forza Italia ci hanno lasciato prima delle festività con la promessa che avrebbero fatto una conferenza stampa, almeno con il programma da lanciare alla città.
Scomparsi. Niente conferenza, niente programma, niente candidato.


C’è Salvatore Ombra, presidente Airgest, che vorrebbe cimentarsi, ha già chiesto ad alcuni consiglieri comunali di verificare le condizioni: esito negativo.


In molti non sarebbero disposti ad appoggiarlo memore del trattamento subito nel 2012, dopo la sua sconfitta contro la sindaca Giulia Adamo, Ombra non salutò quasi più nessuno e non ha più ripreso le fila del discorso, salvo presentarsi ora come papabile candidato.


Cosa farà la Adamo? C’è chi, come Ruggieri, è in attesa della sentenza che la vede imputata per le spese pazze all’Ars, e quindi la decisione di potersi ricandidare alla guida della città. Ambienti a lei molto vicini confermano che se il 16 gennaio la sentenza sarà di assoluzione allora la Adamo sarà la candidata sindaca del centrodestra, con lo schieramento di Diventerà Bellissima in suo appoggio.


Anche i grillini dovrebbero avere il loro candidato sindaco, per i pentastellati ancora non c’è un nome da ufficializzare.