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06/07/2020 13:22:00

Castelvetrano, ecco perché è stato arrestato di nuovo Giovanni Lo Sciuto 

Una nuova ordinanza, emessa dal Tribunale del Riesame di Palermo. E' per questo motivo che è finito nuovamente ai domiciliari l'ex deputato regionale di Castelvetrano Giovanni Lo Sciuto. Ne abbiamo parlato ieri su Tp24, ma adesso emergono i dettagli sull'operazione, condotta dai Carabinieri.

Lo Sciuto era stato già arrestato nell'operazione Artemisia, del 21 Marzo 2019. Con lui altre 26 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere secreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione (violazione della c.d. legge Anselmi). 

Per gli stessi reati sono furono notificati anche 5 obblighi di dimora e una misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, nonché notificate altre 4 informazioni di garanzia ad altrettanti indagati.
Lo Sciuto era tornato in libertà, unitamente agli altri indagati, su decisione dello stesso Tribunale del Riesame di Palermo, che si espresse sull’incompetenza del Giudice delle Indagini Preliminari di Trapani, a favore di quello del Tribunale di Palermo, ritenendo il reato più grave, tra quelli contestati, consumatosi nel capoluogo di Regione. Sulla base di questo assunto il Tribunale del Riesame di Palermo, pur confermando la gravità indiziaria di numerosi capi di imputazione nei confronti di Lo Sciuto, tra cui la corruzione con Paolo Genco - legale rappresentante dell’ente di formazione A.N.F.E. - e Rosario Orlando - già responsabile del Centro Medico Legale del predetto istituto INPS - , aveva ritenuto non sussistente il requisito dell’urgenza e per questo aveva annullato l’ordinanza genetica applicativa della custodia cautelare in carcere.

Contro questa decisione la Procura della Repubblica di Trapani aveva proposto ricorso presso la Suprema Corte di Cassazione che dopo diversi pronunciamenti su tutti gli indagati, con sentenza a Sezioni Unite del 23 aprile 2020, riconosceva al “Pubblico Ministero l’interesse ad impugnare il provvedimento con il quale il Tribunale del Riesame, rilevata l’incompetenza del Giudice per le Indagini Preliminari, annulli per carenza delle condizioni di applicabilità, l’ordinanza con cui quello stesso Giudice ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere”.

Questo pronunciamento, insieme alla riconosciuta competenza territoriale del Tribunale di Trapani, ha determinato l’annullamento della ordinanza del Riesame con rinvio al medesimo Tribunale in diversa composizione per una nuova valutazione circa i presupposti per la misura cautelare.

A seguito di ciò, il Tribunale del Riesame di Palermo, lo scorso 4 luglio, rivalutando la propria decisione, oltre a confermare la gravità indiziaria per le contestate tentate concussioni, in concorso con Paolo Genco, in danno dell’assessore regionale Bruno Marziano, ha disposto, modificando l’originaria ordinanza di custodia cautelare, l’arresto DI LO SCIUTO Giovanni e la sua sottoposizione ai domiciliari.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dal Procuratore Aggiunto Agnello dai Sostituti Procuratori Morri e Urbani erano iniziate nel 2015 e avevano avuto come fulcro proprio Lo Sciuto ex Deputato Regionale, in carica fino al 2017, a carico del quale erano emersi gravi indizi di reità in ordine alla commissione di numerosi reati contro la  pubblica amministrazione il cui fine ultimo era costantemente quello di ampliare la sua base elettorale in vista delle varie elezioni e di conseguenza il proprio potere politico.